Maxschermi un po’ ovunque, ansia e trepidazione, un’atmosfera così non si viveva dal ’82, quando l’Italia vinse il suo terzo mondiale. Quella sensazione di angoscia che ci ha pervasi dopo il 6” del primo tempo, quando Zizou sigla la rete francese sul calcio di rigore, attenuata, ma non del tutto cancellata, dopo il bel goal di Matersazzi si è definitivamente trasformata in una gioia “incredula” dopo il rigore di Fabio Grosso. Un boato. Fuochi d’artificio, trombe, un fiume di gente a piedi, sui motorini a due, a tre e in rari casi anche a quattro, naturalmente senza casco: l’hinterland è esploso. I bambini di due, tre, quattro anni, assistevano increduli e spaventati al delirio dei loro genitori. Le strade si sono trasformate in un fiume tricolore. Un carosello di automobili e scooter ha accompagnato la vittoria dell’Italia ai mondiali fino a notte inoltrata. Qui come in altre parti d’Italia la gioia ha fatto da sfondo a una festa per un evento indimenticabile, che in alcuni casi si è spinta al limite, generando vari eventi di intolleranza. Il risveglio non è stato facile per molti che stamattina si sono recati a lavoro, ma per quasi tutti c’è stata la paura che tutto questo fosse stato solo un sogno.
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