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giovedì, Aprile 25, 2024
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LITIGA CON LA MOGLIE E SPARA CONTRO LA FIGLIA. SCAPPA MA VIENE ARRESTATO

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Litiga con la moglie, va a cercarla a casa della figlia, non la trova e prende a sparare contro l’abitazione di quest’ultima. Per il 69enne Raffaele Napolano l’accusa è di tentato omicidio detenzione e porto illegale di armi e munizionamento. La storia di passione e follia, ha inizio venerdì scorso, l’uomo, un pensionato appassionato di caccia e residente a Marano, per motivi a quanto pare banalissimi litiga con la coniuge la quale, per rabbia o per vendetta, abbandona il tetto coniugale senza dire al marito dove andasse, quest’ultimo, irritato dall’iniziativa della consorte, dopo un po’ esce di casa e si mette sulle sue tracce. Con se, porta un fucile da caccia. Spedito il pensionato si reca a casa della figlia, a Calvizzano. Citofona, la donna si affaccia e racconta al padre che la mamma non era lì. L’uomo non ci crede e cade vittima di un assurdo raptus di follia, impugna la sua pistola, una Berretta calibro 7,65 e fa fuoco contro le mura che incorniciano la finestra dalla quale si era sporta la figlia. Quattro i colpi che esplode prima di salire sulla sua auto, una Fiat Tempra Station Wagon per poi dileguarsi tra le stradine del centro. Cala la notte sul violento episodio, l’indomani la figlia, decide di raccontare e denunciare ogni cosa ai carabinieri. La donna si reca alla tenenza maranese e sporge denuncia contro il padre. I militari, inviano una pattuglia presso l’abitazione del pensionato sperando di trovarlo e arrestarlo. Nulla di fatto, l’uomo aveva fatto perdere ogni traccia di se. Ma, presso quell’appartamento, i carabinieri agli ordini del capitano Gaetano De Biase, trovano un Diana, un fucile ad aria compressa calibro 4,5 nonché 47 cartucce calibro 12, legalmente detenuti. I militari decidono comunque di sequestrare l’arma e le munizioni, poi effettuano un sopralluogo presso l’abitazione della figlia del Napolano e, nella parete esterna all’appartamento, sono ancora visibili le 4 ogive esplose dal folle pensionato. A quel punto, partono le ricerche. Gli uomini del capitano De Biase diramano la descrizione del latitante e, già nel pomeriggio, arriva la segnalazione. E’ in un podere del casertano, in località “Sansò”, che i militari della compagnia giuglianese, supportati da una radiomobile del presidio di Santa Maria Capua Vetere, avvistano l’uomo. Una volta fatta irruzione presso quel podere, i carabinieri trovano e arrestano il pericoloso pensionato. Al momento del blitz, Napolano aveva con se ancora la pistola usata contro la figlia, una pistola legalmente denunciata ma per la quale l’uomo non possedeva alcun permesso d’utilizzo. Assieme ala pistola inoltre, l’anziano aveva anche 71 cartucce calibro 7,65 illegalmente detenute e 1 fucile sovrapposto calibro 12, modello franchi, anche questo legalmente detenuto per il suo hobby di cacciatore. Immediatamente ammanettato, l’uomo è stato trasferito in una cella del carcere di Santa Maria Capua Vetere dove attende di essere processato per la triplice accusa di tentato omicidio, detenzione, porto ed utilizzo illegale di arma comune da sparo e detenzione illegale di munizionamento.

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