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venerdì, Marzo 29, 2024
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SOS DA MUGNANO: «ASSEDIATI DALLA CRIMINALITA’, SERVE UN POSTO DI POLIZIA»

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Le fiamme hanno raggiunto il quinto piano, danneggiando pareti e balconi. L’ennesimo incendio ai cassonetti dell’immondizia, in un hinterland che soffoca nell’emergenza rifiuti, si è esteso all’edificio di via Napoli dove abita il primo cittadino di Mugnano Daniele Palumbo assieme a moglie e due figli. Il tempestivo intervento di vigili del fuoco e polizia municipale ha evitato che le fiamme si propagassero anche all’interno della palazzina dove vivono altre quattordici famiglie. «E’ stata un’esperienza drammatica – ricorda il sindaco – Ed è davvero un miracolo che nessuno sia rimasto ferito». Sull’episodio indagano ora i carabinieri della locale stazione: gli investigatori vogliono capire se si è trattato dell’ennesimo gesto di esasperazione contro i rifiuti che da giorni si accumulano nelle strade oppure se dietro l’incendio si nasconda un atto intimidatorio rivolto al primo cittadino. «Nella migliore delle ipotesi – afferma Palumbo – credo che qualcuno abbia imputato a me la grave situazione igienica che si registra nelle strade di Mugnano ed abbia, perciò, voluto farmela pagare. Le altre ipotesi mi preoccupano ancora di più». Non fa nomi, Palumbo, ma quello che dice, in una città dominata dalla camorra, è molto più di quello che non dice. «Avverto fortemente l’ingerenza della micro e macrocriminalità nella nostra realtà. E nonostante ci sia una caserma dei carabinieri, gravata già di mille incombenze e con un organico insufficiente, la presenza delle forze dell’ordine è pressoché invisibile», si sfoga il primo cittadino. Per Palumbo è necessario «un rinforzo che potrebbe essere rappresentato dalla costituzione di un posto di polizia. Noi amministratori abbiamo fatto e facciamo tutto quanto ci è possibile. Abbiamo, tra l’altro, istituito uno sportello antiracket – antiusura che è attivo dallo scorso 3 luglio e che è solo l’ultimo atto di una serie di azioni che io e la mia amministrazione abbiamo posto in essere. Grazie ad un accordo con la questura di Napoli, poi, abbiamo periodicamente a disposizione cinque volanti in servizio di perlustrazione sul territorio, ma non basta affatto, anche se in questi giorni in città si respira un’altra aria. La nostra polizia municipale è composta da 25 elementi e la finanziaria non ci permette di assumerne altri. Cosa possiamo fare? Siamo bloccati. Non è giusto – conclude il primo cittadino – che per la normativa vigente e per una serie di condizioni sfavorevoli, siamo costretti ad avvertire ogni giorno questa cappa opprimente di macro e microcriminalità. Possiamo già offrire una sede per il nuovo posto di polizia: i locali sono disponibili presso il mercato ittico, completi di parcheggio e sala congressi. Sarebbe tutto pronto, ma qualcuno si deve ancora rendere conto che il nostro comune è confinante con Scampia, in cui il processo di risanamento è appena avviato».

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