PONTE RICCIO, SETTANTADUE ORE DI INFERNO AL CDR. SCATTA L’ALLARME

Sono state impegnate per tutta la notte, e proseguiranno anche nelle prossime ore, le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato nella tarda mattinata di sabato nel deposito dell’impianto Cdr di Giugliano dove si trattano i rifiuti solidi urbani di alcuni quartieri della citta’ di Napoli e di diversi comuni della provincia. Ad alimentare le fiamme e’ stato il materiale di scarto del ciclo di lavorazione delle ecoballe. Sul posto, tuttora, sono impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli. Intanto, gli uomini della struttura tecnica del commissariato di governo stanno provvedendo a rimuovere parte del materiale. Solo quando l’incendio sara’ completamente domato sara’ possibile fare una stima dei danni e accertarne le cause, ma secondo una una prima ipotesi si e’ trattato di una autocombustione. L’incendio fortunatamente non ha paralizzato le linee di lavorazione dell’impianto. Infatti il deposito dove e’ divampato l’incendio e’ distante dai locali dove gli autocompatattori sversano la spazzatura e dall’area dove avviene il primo trattamento dei rifiuti. Questo non disunisce i disagi: nell’area di Ponte Riccio e nel vicino Comune di Qualiano l’aria è irrespirabile a causa dei miasmi. Le accuse di ambientalisti e comitati civici: «Dietro gli incendi c’è qualcosa di sospetto. Ogni anno, ad agosto, finiscono in fiamme migliaia di tonnellate di rifiuti, proprio quando le discariche di servizio o i capannoni degli impianti sono saturi. Solo coincidenze?». Quello al Cdr di Giugliano è il terzo incendio nel giro di un anno e mezzo. In fiamme, nei mesi scorsi, sono anche finite vecchie discariche e siti di conferimento. Il boom degli incendi ad agosto. Sono quasi certi dell’ipotesi dell’autocombustione, invece, i carabinieri (che seguono le indagini) e i tecnici del commissariato: all’interno dell’impianto nessuna traccia di liquido infiammabile né recinzioni divelte (come era già accaduto a gennaio).