Raid in parrocchia, vandalizzata la chiesa di San Giovanni in Urbe, al corso Campano di Giugliano. Ignoti hanno dato fuoco al messale e alla tovaglia che ricopre l’altare, rovesciando a terra le ostie consacrate. Distrutto anche un vaso ed alcuni candelabri. Un episodio che conferma, ancora una volta, se possibile, lo stato di emergenza mai arginata nella sostanza sul fronte della sicurezza in città. Non più tardi di una settimana fa, il 29 agosto, fu incendiato l’ingresso del municipio di Giugliano che si trova proprio di fronte alla chiesa vandalizzata. Nello stesso giorno fu rapinata la filiale del San Paolo-Banco di Napoli di via Vittorio Veneto e ferito un dipendente che aveva esitato qualche istante prima di consegnare i soldi.
Una escalation di violenza che ripropone lo stato di allarme nella terza città della Campania, dove le forze dell’ordine sono alle prese con continue emergenze. Proprio la chiesa di San Giovanni in Urbe o San Giovanni Nuovo – realizzata tra il 1648 ed il 1673 e così chiamata per distinguerla da quella di San Giovanni a Campo (oggi chiamata della Madonna delle Grazie) – fu oggetto, nel giugno di tre anni fa, di un raid incendiario che distrusse due cappelle. Stavolta i danni sono più limitati, ma l’amarezza è ugualmente tanta. «Credo si sia trattato di una ragazzata – dice il parroco, don Francesco Palmiero, alla guida della comunità da nove anni– Non mi stupirebbe se i vandali abbiano agito con il solo scopo di “mostrare i muscoli” ad amici e compagni. D’altronde non è stato rubato nulla: all’interno della chiesa non mancano né oggetti e denaro. Ci sono solo danni». I teppisti avrebbero agito nella notte. A fare la scoperta, ieri mattina all’alba, è stato lo stesso sacerdote che ha poi avvertito la polizia. Sulla vicenda indagano ora gli agenti della giudiziaria del commissariato di Giugliano-Villaricca, agli ordini del vicequestore Pasquale De Lorenzo. Dai primi rilievi non sarebbero emersi segni di forzature a porte e finestre.
