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venerdì, Marzo 29, 2024
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BASSOLINO: «LO STATO DEVE FARE LA SUA PARTE FINO IN FONDO»

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La manifestazione “Le quattro giornate di Napoli contro la Camorra” che si è svolta a Marano in questi giorni, ha visto la presenza del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, ospite al dibattito sulla legalità per ricordare Giancarlo Siani, il giornalista che ventun anni fa perse la vita in un agguato di camorra. Al dibattito sono intervenuti il sindaco di Marano Salvatore Perrotta, Paolo Siani, l’assessore regionale Corrado Gabriele, il presidente della commissione regionale antimafia Tonino Scala, il pm anticamorra Giovanni Conzo e il parroco di Forcella Luigi Merola. Parte al contrattacco il presidente Bassolino e si scaglia subito contro il governo, che attraverso il vice ministro Marco Minniti fece sapere che “a Napoli ci sono abbastanza agenti e Carabinieri”, mentre le spirale di violenza tra camorra e criminalità cresce sempre di più. Niente rinforzi quindi per una situazione ormai fuori controllo. «Tocca allo stato garantire la sicurezza dei cittadini ed è nostro dovere chiedere al governo di fare la sua parte – ha spiegato Bassolino – non so e non è mio dovere giudicare se le forze dell’ordine siano sufficienti ad assicurare il territorio, ma non possiamo utilizzare a Napoli gli stessi parametri utilizzati, ad esempio, a città come Siena, le esigenze sono diverse». Certo è che la situazione è sotto gli occhi di tutti, non solo in città, ma anche nell’hinterland aumentano i casi di micro e macro criminalità, senza contare gli agguati di camorra che ogni giorno fanno sentire la presenza dell’anti-stato al posto dello stato. «Se le forze dell’ordine sono sufficienti, come afferma il governo, mi spieghino perché si è affievolito il controllo, persino sull’uso del casco, che fa decine di vittime al giorno – insiste il presidente – la verità è che è necessario maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine». Tutti concordano che l’unica strada percorribile è lo sviluppo, ma non si vive di solo turismo, anche qui è necessario che lo stato faccia di più. La camorra “offre” lavoro, quello che lo stato non è riuscito a fare, quindi se si vuole sconfiggerla è su questo terreno che bisogna farlo. Infine l’appello alle scuole e ai presidi che secondo Bassolino saranno gli interlocutori principali per la lotta alla criminalità.

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