La sezione della Corte di Appello di Napoli, presieduta da Maurizio Stanziola, ha rideterminato le pene comminate in primo grado, con la sentenza del 14 aprile 2015, a 17 imputati, confermato le posizioni per altri due e dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta nei confronti di altri quattro. La quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli, a conclusione del processo nei confronti di presunti esponenti del clan Polverino, ha inflitto in particolare condanne per 17 imputati a pene varianti dai 28 ai 7 anni di reclusione. I beni al centro del provvedimento della Corte – in accoglimento della proposta di Woodcock – valgono decine di milioni di euro (ville, appartamenti, negozi, terreni, quote societarie. A capo del sodalizio è stato riconosciuto Salvatore Liccardi. Nel collegio difensivo gli avvocati Luca Gili, Stefano Sorrentino, Rocco Brfiganti e Annamaria Branca.
Camorra di Marano, la corte d’Appello riformula le pene per il clan Polverino: confiscati i beni del gruppo
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