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giovedì, Aprile 25, 2024
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Acerra e Melito, blitz contro i veleni

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Rifiuti tossici e discariche di veleni: due blitz nell’hinterland, il primo della polizia provinciale a Melito, il secondo ad Acerra da parte dei vigili urbani. A Melito, la polizia provinciale di Napoli, nell’ambito di un controllo programmato della viabilità degli assi stradali provinciali, ha sequestrato 5 tir che trasportavano illecitamente rifiuti speciali per complessivi 180 metri cubi circa con il presumibile intento di smaltirli illecitamente. L’Arpac sta effetuando le analisi per stabilirne la pericolosità e l’eventuale lavorazione di provenienza. Sono stati denunciati gli autisti ed E.R., anni 44, amministratore delegato della Tlem di Casavatore, titolare dell’illecito. L’operazione è stata coordinata dal comandante del corpo di polizia provinciale, Sergio Costa. «La tutela dell’ambiente – dice Costa – passa necessariamente per il presidio programmato e coordinato del territorio. La polizia provinciale di Napoli è una polizia locale dell’ambiente che, seppure con un organico ridotto, è fortemente motivata a contrastare i crimini ambientali. Nel caso specifico, il sequestro di mezzi con i rifiuti ammonta a un valore di circa 750mila euro a dimostrazione che per i crimini ambientali la posta in gioco è altissima». Ad Acerra, invece, sequestrata una discarica abusiva in località Pietrabianca. Il nucleo di polizia ambientale, agli ordini del maresciallo Michele Liguori e alla presenza anche dei marescialli Domenico De Sena e Pietro Santoro, ha scoperto, ieri mattina, durante un sopralluogo, una discarica abusiva di rifiuti speciali su un suolo agricolo in località Pietrabianca, lungo la provinciale per Cancello Scalo. Il materiale rinvenuto è costituito da due distinti cumuli, presumibilmente scarti bituminosi provenienti da lavorazione stradale per circa 300 metri cubi, senza copertura alcuna. È stato disposto un sopralluogo da parte dell’Arpac per la classificazione delle sostanze. L’area interessata è stata posta sotto sequestro. Riscontrato anche un abuso edilizio riguardante uno scavo interno della discarica, dove erano alloggiati tubi parzialmente coperti da calcestruzzo cementizio, probabilmente usati per l’installazione dell’impianto elettrico e relativa illuminazione della zona. I proprietari R. R., 35 anni; M. R., 40 anni e A. R., 44 anni, tutti residenti a Napoli, e l’usufruttuaria G. D. V., 67 anni, di Casoria, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. «Le indagini per scoprire chi commette reati contro l’ambiente devono andare avanti, il Comune si costituirà sempre parte civile», dice l’assessore all’ambiente Andrea Piatto.

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