Il depuratore avrebbe dovuto smaltire i liquami, civili ed industriali, della zona Asi e del Ponte Riccio. Attendono la risoluzione del contenzioso gli imprenditori della zona Asi che, denunciano, si vedono costretti ad operare nel degrado.
Il mancato funzionamento dell’impianto è solo uno degli aspetti negativi dell’area di 82 ettari, al confine tra Qualiano e Giugliano, assediata da prostituzione, spaccio di droga e sversamento illegale delle immondizie. Fonte di preoccupazione che condividono con i residenti. Se da un lato c’è chi chiede più vivibilità, dall’altro sono pochi gli imprenditori coraggiosi che hanno deciso di rimanere in questa landa desolata.
La maggior parte contano di avere i finanziamenti della legge 488 per trasferirsi altrove. Il degrado sta affossando le potenzialità dell’area. Un peccato, visto che le premesse per favorire gli insediamenti produttivi e garantire nuova occupazione ci sarebbero, a cominciare dai collegamenti: ferrovia, circumvallazione esterna e asse mediano.
Intanto dal ’99 gli imprenditori tentano di costituirsi in un Consorzio di secondo livello (Consorzio Imprese Giugliano) per potenziare infrastrutture e servizi, grazie ai finanziamenti privati. Lo statuto è pronto, ma il percorso non è privo di ostacoli.