E’ il pentito Vincenzo Di Maro a svelare un interessante retroscena sul clan Ferrara Cacciapuoti. La cosca ci Villaricca era interessata anche alle scommesse: “Vi è un vero e proprio sistema criminale per procurarsi le schedine vincenti del superenalotto del gratta e vinci o di altre lotterie. Questo sistema viene utilizzato allorquando qualcuno ha bisogno di dichiarare i soldi ovvero di far apparire esistente e lecita la disponibilità di una certa di somma di denaro. Ogni clan camorristico ha propri referenti quali tabaccai di fiducia che propongono a coloro che vincono le somme ai vari giochi la corresponsione di una somma di poco inferiore di quella effettivamente vinta in cambio della cessione dello scontrino vincente che però, poiché relativa ad una vincita particolarmente alta, avrebbe dovuto essere incassato a livello centrale. Ovviamente il tabaccaio già sa che c’è qualcuno che è disposto a sganciare subito i soldi per avere gli scontrini vincenti. Il sistema fa comodo a tutti: a colui che riceve lo scontrino vincente perché può dimostrare formalmente una provenienza apparentemente lecita di un reddito; il tabaccaio perché ricava una provvigione di circa 1000 euro; il vincitore dello scontrino in quanto incassa subito il denaro liquido quanto meno senza attendere i tempi tecnici….”.
“Accordo tra tabaccai e camorra per riciclare i biglietti di Superenalotto, Lotto e Gratta e Vinci”, parla il pentito
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