Lo scorso luglio Don Antonio avrebbe litigato con un fedele fino al punto di aggredirlo. Secondo le prime ricostruzioni il giovane parroco di Aversa avrebbe preteso, per un funerale appena celebrato, un’offerta maggiore di quella che gli veniva data. Però il pubblico ministero del tribunale di Napoli Nord nei giorni scorsi ha chiesto l’archiviazione del caso: “ Risulta evidente che l’azione violenta ha avuto inizio su impulso del medesimo denunciante…”. Dunque Don Antonio non ha aggredito ma è stato aggredito.
Maurizio Patriciello ha parlato della chiusura del caso: “Don Antonio è stato scagionato da ogni accusa. La chiesa di Aversa tira un respiro di sollievo, soprattutto per i più piccoli. Sono sempre loro, infatti, i piccoli – di età, di spirito, di cultura – a pagare il prezzo più alto delle brutte testimonianze e del fango che viene schizzato sui ministri della Chiesa.
Sono tante le persone che si aggrappano al cuore di un prete per continuare a vivere. Tanti sono coloro che gettano sulle spalle del proprio parroco i pesi che non riescono più a trascinare da soli. Tanta gente si confida, si confessa, gli apre l’animo. Gli racconta cose che mai a nessuno racconterebbe mai. Gli crede. Sapere che il sacerdote di cui ti fidi ha aggredito un uomo è cosa terribilmente triste. La fiducia vacilla. Leggere poi che lo ha fatto per il vile denaro è insopportabile. Accogliamo perciò la notizia dell’archiviazione con gioia. Le cose non sono andate come furono raccontate. Don Antonio non ha minacciato né aggredito nessuno. Non ci interessa, in questo momento, conoscere di più. Ci basta sapere che don Antonio può riprendere l’esercizio del suo ministero, senza alcuna ombra che ne offuschi l’operato”.
