Tutti l’hanno conosciuto per la sua esibizione – e le polemiche che ne sono nate dopo – a Sanremo con ‘Rolls Royce’. Da quel momento Achille Lauro ha diviso gli amanti della musica italiana: da una parte chi non condivide il suo modo di esprimersi, dall’altra chi lo reputa un ottimo artista capace di interpretare appieno il significato dei brani che canta.
È l’esempio perfetto di quanto accaduto anche nell’edizione di quest’anno del Festival di Sanremo. Dopo l’apparizione nelle vesti di San Francesco, le polemiche hanno di nuovo tormentato il cantante che, però, ha dimostrato di saper reggere la pressione.
La riflessione di Achille Lauro
A distanza di tempo, Achille Lauro ha spiegato sui suoi profili social una parte difficile della sua vita. «Il mio nome è famoso perché tutti hanno conosciuto me quando dormivo in una macchina, quando vivevo in uno squallido hotel a Boccea (si tratta di un quartiere periferico di Roma), quando avevo paura per mia madre, quando a Val Padana c’erano quei ragazzi e oggi sono rimasti solo ritratti sui muri e fiori. Sono contento quando riesco a fare qualcosa per le persone che ne hanno bisogno tra cui alcuni dei ragazzi cresciuti con me fin da piccoli, protagonisti delle mie storie vere e del mio successo, che ancora oggi vivono un disagio che alcuni sono solo capaci di raccontare».