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lunedì, Maggio 6, 2024
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Agguato contro il nipote del boss di camorra, ucciso davanti alla fidanzata

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Estirpare il dente prima che faccia male. Questa la logica criminale dietro l’esecuzione di Vincenzo Costanzo, il 26enne freddato ieri sera poco dopo lo scoppio della festa in piazzetta Volturno, zona Corso Garibaldi. Il giovane, nipote acquisito del boss Antonio D’Amico dell’omonimo gruppo del Conocal di Ponticelli, si trovava in compagnia della fidanzata quando un proiettile non gli ha lasciato scampo. Anche la ragazza che era in sua compagnia è stata ferita (per lei dieci giorni di prognosi). Nel raid coinvolti anche Ciro Paolillo e Ciro Donzelli, entrambi rimasti feriti nell’agguato e indicati vicini proprio al giovane ras soprannominato ‘ciculill’

Costanzo, figlio del ras Maurizio, potrebbe aver pagato con la vita una spregiudicatezza e scelte di mala non in linea con la storia recente del gruppo di stanza nel suo quartiere.  Secondo alcune informative Costanzo sarebbe stato inviso a molti a causa della violenza utilizzata nei confronti di alcune famiglie di Ponticelli per la gestione degli alloggi popolari: scelte che potrebbero avergli attirato più di un’inimicizia.

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LA PISTA DELL’EPURAZIONE INTERNA

Altro particolare che spingerebbe gli investigatori ad ipotizzare un’epurazione interna il fatto che Costanzo abbia stretto legami con giovani vicini ai De Micco, gli acerrimi nemici dei D’Amico nonchè i responsabili della morte di Nunzia D’Amico, la ‘Passillona’ sorella dello stesso Antonio D’Amico. Costanzo nel 2021 era stato condannato per associazione camorristica e droga an otto anni di carcere. Ieri l’epilogo del suo personalissimo romanzo criminale con i killer che hanno approfittato del clima di festa punendo forse la troppa spavalderia del giovane. Un’altra pista potrebbe invece portare su sentieri opposti e cioè sull’ipotesi che Costanzo sia stato ucciso proprio in seguito alla rottura della tregua con i ‘Bodo’.

Ospedale Cardarelli: danneggia le porte di ingresso del pronto soccorso e aggredisce I poliziotti. Arrestata.

Stanotte gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Centrale Operativa, sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli per la presenza di diverse persone che, dopo aver appreso del decesso di un loro familiare trasportato in ospedale a seguito di ferite da colpi d’arma da fuoco, stavano tentando di entrare nella struttura inveendo contro gli agenti e colpendo con calci e pugni le porte di ingresso.

Gli operatori, con il supporto del Reparto Mobile di Napoli, hanno allontanato le persone e bloccato una di esse che, dopo aver danneggiato le porte scorrevoli del pronto soccorso, aveva aggredito i poliziotti tentando nuovamente di accedere alla struttura.
G.P., 49enne napoletana con precedenti di polizia, è stata arrestata per danneggiamento, resistenza a Pubblico Ufficiale ed interruzione di pubblico servizio.

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