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giovedì, Aprile 18, 2024
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Agguato sul litorale, colpiti padre e figlio: proiettili in testa ed al torace

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Due feriti in una sparatoria a Nettuno: feriti padre e figlio raggiunti dai colpi di arma da fuoco sparati da una o più persone attualmente ricercate. Il ragazzo, 16 anni, è stato colpito alla testa e al torace ed è stato trasferito in elicottero al Gemelli.

Sull’episodio indaga la polizia. In base ad una prima ricostruzione alcuni sconosciuti avrebbero bussato alla porta dell’uomo, un pregiudicato. Ad aprire il figlio il 16enne raggiunto da colpi di arma da fuoco così come il padre. Nei giorni scorsi proprio a Nettuno c’è’ stata una operazione che ha portato ad arresti di appartenenti ad organizzazioni di stampo ‘ndranghetista.

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Orrore a Nettuno, alle porte di Roma, dove un papà e un figlio sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco sparati da una o più persone, attualmente ricercati: il ragazzo, che ha appena 16 anni, è stato colpito alla testa e al torace ed è ora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, dove è stato trasferito in elicottero. Il padre è il 44enne Antonello Francavilla, ritenuto uno dei capi della mafia foggiana e che dal marzo 2021 è detenuto agli arresti domiciliari dopo otto anni trascorsi in cella. Era finito in carcere nel novembre 2013 in un blitz antidroga. Assieme al fratello Emiliano e al suocero Roberto Sinesi, 62 anni, nome storico della mafia foggiana, è ritenuto al vertice del clan Sinesi-Francavilla, una delle tre batterie della ‘Società Foggiana’

Chi è Antonello Francavilla, capomafia foggiano

Antonello Francavilla, ritenuto uno dei capi della mafia foggiana, ferito in un agguato compiuto a Nettuno, vicino a Roma, sta scontando agli arresti domiciliari condanne (definitive) alla pena complessiva di 13 anni e 4 mesi di reclusione sia per concorso nell’importazione di 300 quintali di hashish dal Marocco, via Spagna, a Foggia, sia per associazione mafiosa. È stato inoltre condannato (e pende il ricorso in Cassazione) a sei anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

In quest’ultimo caso la vittima delle estorsioni – secondo le indagini – è un imprenditore del settore agroalimentare di Foggia che per otto anni avrebbe pagato il pizzo a esponenti di due clan della Società foggiana attraverso tangenti mensili, assunzioni fittizie di personale in azienda e «contributi» per le spese legali di un detenuto. Il papà di Antonello Francavilla, Mario, detto il «nero», fu ammazzato nel gennaio del 1993 mentre, a bordo di una city car, rientrava a casa. Il delitto avvenne nell’ambito della ‘guerra’ ultra trentennale tra clan mafiosi rivali.

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