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giovedì, Maggio 2, 2024
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Alta tensione nelle carceri in Campania, rivolte e barricate in cella dei detenuti

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“Gravissimi disordini, con detenuti che avrebbero asserragliato alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate e, sembrerebbe, aver temporaneamente trattenuto un paio di operatori del Corpo di polizia penitenziaria, sarebbero in corso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, già teatro in passato di gravissime vicende di cronaca. I disordini, stando alle ancora disarticolate notizie che pervengono, sarebbero da qualificare come vera e propria rivolta e interesserebbero l’intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti”. A commentare la notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Nostro malgrado, la situazione nelle carceri del Paese continua a essere esplosiva e si sta puntualmente verificando quanto avevamo ampiamente previsto e ripetutamente denunciato, con disordini collettivi che minano alle fondamenta, oltre che l’ordine e la sicurezza penitenziaria, lo stesso senso dell’istituzione carceraria e della finalità della pena secondo le prescrizioni dell’articolo 27 della Carta. Proprio mentre la Premier, Giorgia Meloni, rispondeva alla conferenza stampa senza dare, in verità, grosse indicazioni sul carcere (dire che il sovraffollamento si risolve aumentando la capienza delle carceri è un po’ come ribadire la morte di La Palice) o fornendole in modo fuorviante (il saldo fra agenti di Polizia penitenziaria che cessano dal servizio e quelli che vengono assunti è sempre in negativo), a Santa Maria Capua Vetere si combatteva quasi come in luoghi di guerra”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

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“In questi minuti la Polizia penitenziaria starebbe intervenendo per ripristinare l’ordine, anche con unità libere dal servizio e appositamente richiamate, e sul posto starebbero accorrendo varie autorità. Nella speranza, per quanto abbastanza utopistica, che alla fine di tutto i danni siano solo materiali, ribadiamo che non bastano le parole e i buoni propositi. Bisogna passare ai provvedimenti concreti. Servono subito un decreto carceri che affronti l’emergenza deflazionando la densità detentiva e rinforzando tangibilmente gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Lo ribadiamo, il resto rischia di essere solo un palliativo, se non addirittura un placebo”, conclude De Fazio.

Ad Ariano Irpino detenuti si barricano in cella

Tornano le tensioni nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, dove nella giornata di ieri è stata sfiorata una vera e propria rivolta dei detenuti dopo che una donna, in visita al figlio detenuto, è stata trovata in possesso di hashish che avrebbe poi consegnato al congiunto. Lo riferisce Tiziana Guacci, segretaria regionale del Sappe.

“Susy”, il cane antidroga della Polizia Penitenziaria ha fiutato la droga e messa alle strette, la donna che era in attesa del colloquio con il figlio, ha estratto tre involucri avvolti nel cellophane contenenti hashish. La donna è stata arrestata. Contemporaneamente era scattata una perquisizione alla ricerca di sostanze stupefacenti. I reclusi di una sezione si sono barricati all’interno delle celle per impedire le operazioni. È stato necessario l’intervento degli agenti in tenuta anti sommossa per riportare all’ordine la situazione. I detenuti ribelli sono stati trasferiti in isolamento.

La nota del sindacato Sarap

Santa Maria Capuavetere oggi 04/01/2024 ancora detenuti rivoltosi nei confronti dello stato colpendo ancora una volta la Polizia Penitenziaria.
Oggi possiamo confermare come già detto a tempo debito che i manuali operativi che si illustravano come la salvezza per il corpo sono un fallimento.
Infatti il SARAP ritiene l’evento accaduto oggi a S.M.C.V. la conferma, dell’inapplicabile dei manuali operativi da parte di chi quotidianamente lavora in prima linea, e ha grandi difficoltà a gestire eventi critici ,la misura è ormai colma ……… quindi,
“Studia il passato se vuoi prevedere il futuro” (confucio)
Oggi si deve voltare completamente pagina per quanto riguarda la Polizia Penitenziaria che non ha strumenti per combattere
quest’ escalation di aggressioni quotidiane.
La polizia penitenziaria non ha le capacità che vogliono attribuirgli e che sta svolgendo oggi all’interno delle sezioni detentive come quelle di mediare e rassicurare una utenza che è sempre più aggressiva.

Il SARAP mostra piena solidarietà per tutti quei colleghi che oggi hanno subito una ennesima umiliazione svolgendo il proprio compito istituzionale nell’istituto samaritano, e per tutto quel personale che ormai è costretto ad operare in condizioni sempre piu precarie, per questo riteniamo utile continuare a chiedere di ridare la Polizia penitenziaria nelle mani della Polizia Penitenziaria.
Il Segretario Generale Aggiunto Esposito Roberto

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