Gennaro Maresca è stato condannato, in primo grado, a sei anni e otto messi di carcere. Il 24enne è imputato per il tentato omicidio di Amanda Tosi, spinta sugli scogli di Nisida e poi finita in mare. Come riporta Il Mattino il giovane ha chiesto scusa alla ragazza e l’ha risarcita con un assegno di risarcimento da 18mila euro. Quindi il caso si è chiuso dinanzi al gup Maria Luisa Miranda dopo otto mesi. Assolto dall’ipotesi di precedenti maltrattamenti. Inchiesta condotta dai pm Cristina Curatoli e Enrica Parascandolo. La Procura chiese la condanna a nove anni di reclusione.
AMANDA RISARCITA DA GENNARO
I legali di Gennaro chiesero il rito abbreviato. In aula è stata tenuta in considerazione la disponibilità dell’imputato a risarcire. Scattate, inoltre, le attenuanti generiche. Difeso dai penalisti Mario Petrazzuolo e Fabio Segreti, Maresca è attualmente in cella. Il 25enne dovrà scontare una parte della condanna che gli verrà inflitta in modo definitivo.
LA FOLLE NOTTE DELLA SPINTA AD AMANDA
Gennaro Maresca avrebbe assunto cocaina la notte del 10 giugno. Il particolare emerse dagli esami tossicologici del giovane. Gennaro parlò, subito dopo la spinta ad Amanda, di quei terribili momenti: “Non ho capito cosa stesse accadendo, non ho capito che la sua vita fosse in pericolo, se mi sono allontanato dal muretto era solo per una sensazione di spavento. Chiedo perdono“. Amanda fu salvata dal buttafuori Damiano che si gettò in acqua per soccorrere la ragazza.
IL MIGLIORAMENTO DELLA RAGAZZA
Da metà giugno le condizione di Amanda iniziarono a migliorare nel reparto di Rianimazione del Policlinico della Federico II. La 22enne riportò lesione traumatiche alle ossa del bacino, altri traumi e una polmonite.
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