Un mese fa, le strade di Scampia furono teatro di un evento che suscitò scalpore e accese polemiche: una grande manifestazione di fan che, tra corse spericolate e acrobazie su moto e auto, trasformò le piazze e i rioni in un palcoscenico improvvisato. Al centro della scena, il rapper Envy, al secolo Enzo Vitale, che, pur essendo agli arresti domiciliari, non mancò di lanciare il suo nuovo disco con un evento che non passò inosservato. Da allora, la sua vicenda ha preso una piega imprevista, culminando con il suo arresto e la detenzione nel carcere di Poggioreale.
Il 12 maggio, l’iniziativa di Enzy, che aveva invitato i suoi fan a scendere in piazza per festeggiare l’uscita del suo ultimo album, divenne un vero e proprio show di piazza, non autorizzato, che fece il giro dei social. Le immagini di automobilisti e motociclisti in gara, spesso senza casco e impegnati in manovre pericolose, diventarono virali, alimentando un dibattito sul comportamento dei partecipanti e sul ruolo dell’artista nella gestione dell’evento.
Nonostante la mancata autorizzazione da parte del Comune, Envy si difese dichiarando che l’intento era solo quello di promuovere il suo album e che non c’era nulla di cui scusarsi. Il rapper precisò di aver chiesto il permesso alle autorità competenti, ma che questa richiesta era stata rigettata. Nonostante ciò, il raduno si svolse ugualmente, attirando una folla numerosa che invase le strade di Scampia. La “performance” si trasformò presto in una serie di atti illeciti, tra cui l’occupazione abusiva di spazi pubblici e violazioni del codice della strada.
Le forze dell’ordine, intervenute con una serie di accertamenti, identificarono numerosi partecipanti grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e dei poliziotti municipali. Tra le sanzioni più rilevanti, spiccano quelle per l’affissione abusiva di manifesti (2150 euro), per il trasporto irregolare di passeggeri sul cofano di un’auto (174 euro), e numerose multe per guida senza casco e senza assicurazione. Alcuni dei video che documentavano le acrobazie estremi vennero etichettati dai commentatori sui social come “folli”.
Mentre l’evento attirava l’attenzione mediatica, il rapper Envy subiva una serie di conseguenze legali e amministrative. L’intera operazione fu sottoposta a un’indagine più approfondita da parte del commissariato di Scampia, con il sostegno delle autorità locali. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, esprimendo il suo apprezzamento per il lavoro delle forze dell’ordine, sottolineò l’importanza di ristabilire l’ordine e la legalità, a fronte di comportamenti che avevano violato le disposizioni amministrative e le leggi in vigore.
L’arresto di Enzo Vitale, avvenuto due settimane fa, non è legato a questi eventi, ma a un altro reato di natura minore. Tuttavia, la sua detenzione rappresenta un capitolo ulteriore nella vita di un giovane rapper che, pur essendo figlio di Giovanni Vitale – attualmente in carcere per un omicidio di camorra – ha sempre cercato di mantenere una distanza dai clan di Scampia, concentrandosi sulla sua carriera musicale.
Nonostante le controversie legate al suo comportamento, Envy ha visto crescere esponenzialmente la sua popolarità, tanto che il numero dei suoi follower è raddoppiato, alimentato anche dalla risonanza mediatica dell’incidente. Tuttavia, questa visibilità non ha evitato le conseguenze legali del suo gesto. Le indagini continuano, e l’artista dovrà ora affrontare le ripercussioni di un’iniziativa che, pur portando nuova notorietà, ha suscitato non poche polemiche.