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venerdì, Aprile 19, 2024
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Ancora una rissa tra stranieri al Vasto, lancio di bottiglie tra due bande. VIDEO

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Ancora una rissa tra stranieri al quartiere Vasto. Nella serata di ieri due gruppi formati da cittadini africani si sono affrontati a bottigliate in via Palermo, una delle arterie di cui si compone il quartiere alle spalle della Ferrovia. La rissa, stando poi al racconto di alcuni spaventati testimoni, è durata pochi secondi prima che ritornasse la calma con i protagonisti dell’alterco dileguatisi in direzioni diverse. Non si conoscono i motivi del pesante litigio, l’ennesimo in una zona della città divenuta una vera e propria polveriera con la tensione che si taglia a fette.

Ancora una volta i residenti si scagliano sui social contro l’amministrazione comunale, il Prefetto e le altre autorità rei, a loro dire, di non riuscire a riportare la normalità al Vasto che per loro vuol dire delocalizzare parte degli stranieri presenti su quella porzione di territorio. Mattia, un cittadino del Vasto, assistendo alla scena racconterà: «Sono stati 30 secondi di pura follia, di panico e paura. Se il sindaco e gli organi preposti vogliono l’accoglienza, che se li tengano a casa loro. Noi siamo stanchi, siamo terrorizzati». Giuseppe vuole «che il sindaco ed il prefetto vadano via».

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Monica: «È stato uno schifo quanto assistito e delle forze dell’ordine nemmeno l’ombra». Marcella, si chiede: «Ma il presidio di camionetta di polizia non ha intenzione di spostarsi fisicamente a piazza Principe Umberto (nei pressi di Porta Nolana ndr.)?» Per Concetta «chi fa più schifo sono i proprietari che per mettersi qualche soldo in tasca in più fittano le case a loro. Se non lo facessero, forse il tutto tornerebbe alla normalità. In un solo appartamento ce ne sono 20 o 30 e abbiamo paura anche ad entrare nei nostri palazzi Andrea, si spinge oltre: «Credo sia arrivato il momento di andare a comprare 20 euro di benzina e fare un po’ di pulizia».

Sull’eccessiva presenza degli immigrati al Vasto e del loro trasferimento, pochi giorni fa l’assessore comunale al Welfare Roberta Gaeta s’espresse così: «Non è un segreto che la concentrazione dei Cas della Prefettura nello stesso posso costituiscono un problema enorme. E tra l’altro pare sia prevista per i Centri d’Accoglienza Straordinaria la riduzione della retta che sarebbe stata decisa dal Ministro dell’Interno. Tagliare i fondi per l’integrazione ci crea preoccupazione». Stando ad alcuni dati forniti dalla Prefettura di Napoli, solo nell’area attorno a piazza Garibaldi sorgono ben 12 Cas circa 900 richiedenti asilo ivi ospitati. L’intenzione dell’Ufficio Territoriale Governativo è di cercare di ridurre, non appena le nuove gare d’appalto indette dal Comune saranno espletate nei prossimi mesi, la portata numerica degli stranieri presenti nella stessa zona. Un’attività parallela, anche questa non facile, a quella del presidio giorno e notte delle forze dell’ordine. Anche da Palazzo San Giacomo è in cantiere, nei prossimi mesi, di dare via ad una riduzione, si dovrà capire di quale entità, del numero degli immigrati in zona per alleggerire il peso del Vasto. Ma con quale percorso far partire la «Questo ce lo devono dire dal Ministero dell’Interno e della Prefettura. Il Comune l’ha già chiesto e continuerà a chiederlo. Non è pensabile che lì ci sia un numero così alto di migranti che passano il giorno senza avere nulla. E ciò provoca in queste persone anche una sorta di demotivazione. Ed ecco che iniziano a bere, a perdere le speranze o ad essere intercettati dalla criminalità organizzata».

Ma perché si è arrivati ad una concentrazione così elevata? «Perché le Prefetture non chiedono il permesso ai sindaci su dove trasferire gli immigrati. Quando ci siamo accorti che si stesse profilando un’emergenza io, con il sindaco de Magistris e il capo di gabinetto Auricchio durante le riunioni in Prefettura ci siamo opposti all’apertura di nuovi Cas nella zona dicendo anche di voler aderire al progetto Sprar, con il rispetto della clausola di salvaguardia» cioè numeri bassi di persone ospitate in ogni struttura adibita per consentirne una più facile gestione rendendo agevole il percorso di integrazione.

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