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venerdì, Marzo 29, 2024
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Lutto nel teatro napoletano, è morto Antonio Casagrande: allievo di Eduardo e papà di Maurizio

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E’ morto l’attore Antonio Casagrande, protagonista di tante commedie con Eduardo De Filippo. Lo annuncia il figlio Maurizio con un post su Facebook: “E con oggi se ne va un pezzo della mia anima. Spero tanto che tu dall’alto possa sentire tutto l’amore e l’ammirazione di quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti. Darò qui notizie per i funerali che si terranno a Napoli“, scrive Maurizio Casagrande.

Figlio di un attore di prosa e di una corista del San Carlo di Napoli, Antonio Casagrande calca i palchi dall’età di 6 anni, quando interpreta un bambino nella Madama Butterfly. Amante della musica fin da giovanissimo, si diploma in canto al Conservatorio e negli anni Sessanta esordisce come cantante lirico. In quegli stessi anni fa il suo esordio anche come attore nella compagnia di Eduardo De Filippo dove partecipa alle trasposizioni cinematografiche di Sabato, domenica e lunedì, ‘Ditegli sempre di si”, ‘Filumena Marturano’, ‘Napoli Milionaria’, ‘Il sindaco del rione Sanita” e ‘Mia famiglia’. Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta sbarca sul piccolo e grande schermo. Negli anni Novanta, con il figlio Maurizio e con Vincenzo Salemme prende parte ad Amore a prima vista, ricoprendo il ruolo di padre del protagonista.

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Il saluto di Vincenzo Salemme

“Quando ho iniziato a fare l’attore negli anni settanta Antonio Casagrande era già un mito. Era il prediletto di Eduardo, si diceva. Era bravissimo, con una voce indimenticabile (cantava in modo eccellente) ed era pure bellissimo. Ricordo che da bambino sentivo le donne della famiglia, da mia madre alle mie zie, fare apprezzamenti davvero lusinghieri per “questo Casagrande” il cui cognome, a me bambino, faceva pensare a qualcosa di davvero importante. Poi ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente grazie al figlio Maurizio col quale avevo iniziato una collaborazione molto apprezzata dal padre che faceva proprio il tifo per noi. Conoscendolo di persona ho capito che Antonio era un artista molto particolare.

Forse non ha ricevuto quello che avrebbe meritato ma credo che questa mancanza sia stata conseguenza del suo carattere. Era un uomo che aveva un distacco quasi nobile da tutti gli interessi materiali, dai secondi fini, dalle diplomazie opportunistiche. Aveva conservato un tratto romantico che, anche grazie al volto dolcemente antico, lo faceva sembrare un cavaliere ottocentesco. E, allo stesso tempo, aveva lo spirito giovanile che gli donava uno sguardo ironico sempre rivolto al futuro. Ed era un uomo senza schemi, curioso e incapace di invidie e rancori. Gli ho voluto molto bene e lui me ne ha voluto. Caro Antonio, continuerò a guardarti negli occhi guardando gli occhi di Maurizio. Continuerò a sentirti sentendo il cuore di Maurizio”.

 

 

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