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sabato, Maggio 4, 2024
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“Non sono io nel video, ero a casa” le parole di Armando del Re al giudice

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Si è tenuto questo pomeriggio alle 15.30 nel carcere di Santo Spirito a Siena l’interrogatorio di convalida del fermo per Armando Del Re. L’uomo è arrestato ieri in un autogrill della Siena-Bettolle perché ritenuto l’autore della sparatoria del 3 maggio scorso a Napoli nella quale è rimasta ferita anche la piccola Noemi. Il Mattino ha svelato parte della conversazione nell’interrogatorio: “Non sono io quello del video – ha spiegato – abito nella zona delle Case nuove, quel giorno ero in casa o con i miei parenti – all’avvocato Claudio d’Avino ha detto – i giornali mi stanno massacrando”

LA FUGA

Secondo quanto si apprende al momento del fermo l’uomo non era armato: viaggiava in una 500 accompagnato dalla madre e dalla sorella per incontrare il padre Vincenzo, rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano. Secondo quanto appreso Del Re dovrebbe poi essere portato a Napoli.

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Gli inquirenti pensano che il giovane volesse chiedergli consigli su come muoversi. Del Re è stato intercettato dagli uomini del C.O.A. (Centro Operativo Austostradale), unità in forze alla polizia stradale. Sono stati loro a bloccarlo in un’area di sosta e a consegnarlo poi ai carabinieri. Decisive, nell’ambito dell’arresto, sarebbero state alcune intercettazione telefoniche, che hanno permesso di individuare del Re nell’area di sosta in provincia di Siena. L’uomo, una volta acciuffato, non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe consegnato nelle mani delle forze dell’ordine. Indossava una felpa gialla e un pantalone nero. Prima del fermo, avrebbe avuto un colloquio col papà nella casa circondariale dove è detenuto. Questo il passo falso che avrebbe consentito agli investigatori di acciuffarlo. Con De Re è stato arrestato il fratello Antonio che gli ha offerto protezione in questi giorni e concorso nell’ideazione del ferimento, ed è stato preso a Marigliano. Per il ruolo giocato nella vicenda ai due è stata contestata la premeditazione perché la vittima dell’agguato è stata a lungo pedinata, accusa scattata insieme a quella di di organizzazione mafiosa. Armando Del Re vanterebbe parentele con un clan di primo piano dell’area nord. Alla base del gesto ci sarebbero questioni economiche, anche se come ha dichiarato il procuratore il contesto in cui avvenuta la sparatoria è di tipo camorristico. Nurcaro pare avesse un debito con Del Re. I due fratelli rispondono di tentato omicidio premeditato nel corso di una vasta operazione a cui hanno preso parte i carabinieri e la guardia di finanza di Napoli e la Polizia. A coordinare le operazioni sono stati i sostituti Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, insieme con il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo ed il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Borrelli. Le richieste di convalida dei fermi saranno formulate nelle prossime ore.

 

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