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venerdì, Aprile 19, 2024
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Cattura dei sicari di Noemi, fondamentali il colloquio in carcere col papà e le intercettazioni

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A permettere alle forze dell’ordine di catturare Armando del Re, il trentenne ritenuto autore della sparatoria in piazza Nazionale che ha ridotto in fin di vita la piccola Noemi, è stato un colloquio che l’uomo doveva sostenere dove è detenuto il padre. Un colloquio voluto per sviare le indagini ed evitare gli occhi dei riflettori sul suo conto.

Si trovava in un autogrill in provincia di Siena sull’autostrada A1: doveva sostenere un colloquio con il padre in carcere a San Gimignano, Vincenzo Del Re, ras del clan Di Lauro: gli inquirenti pensano che il giovane volesse chiedergli consigli su come muoversi. Del Re è stato intercettato dagli uomini del C.O.A. (Centro Operativo Austostradale), unità in forze alla polizia stradale. Sono stati loro a bloccarlo in un’area di sosta e a consegnarlo poi ai carabinieri. Decisive, nell’ambito dell’arresto, sarebbero state alcune intercettazione telefoniche, che hanno permesso di individuare del Re nell’area di sosta in provincia di Siena. L’uomo, una volta acciuffato, non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe consegnato nelle mani delle forze dell’ordine. Indossava una felpa gialla e un pantalone nero. Prima del fermo, avrebbe avuto un colloquio col papà nella casa circondariale dove è detenuto. Questo il passo falso che avrebbe consentito agli investigatori di acciuffarlo. Con De Re è stato arrestato il fratello Antonio che gli ha offerto protezione in questi giorni e concorso nell’ideazione del ferimento, ed è stato preso a Marigliano. Per il ruolo giocato nella vicenda ai due è stata contestata la premeditazione perché la vittima dell’agguato è stata a lungo pedinata, accusa scattata insieme a quella di di organizzazione mafiosa. Armando Del Re vanterebbe parentele con un clan di primo piano dell’area nord. Alla base del gesto ci sarebbero questioni economiche, anche se come ha dichiarato il procuratore il contesto in cui avvenuta la sparatoria è di tipo camorristico. Nurcaro pare avesse un debito con Del Re. I due fratelli rispondono di tentato omicidio premeditato nel corso di una vasta operazione a cui hanno preso parte i carabinieri e la guardia di finanza di Napoli e la Polizia. A coordinare le operazioni sono stati i sostituti Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, insieme con il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo ed il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Borrelli. Le richieste di convalida dei fermi saranno formulate nelle prossime ore.

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Le indagini

Ieri sera una veglia di preghiera si è svolta davanti all’ospedale Santobono con centinaia di persone in preghiera e tante candele accese. La piccola Noemi, secondo l’ultimo bollettino medico, è in lieve graduale miglioramento.

Il tentato omicidio di Salvatore Nurcaro è maturato in pieno contesto camorristico, ha detto il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, nel corso di un incontro in Procura.

“Complimenti a forze dell’ordine, inquirenti e magistratura per la cattura del delinquente che ha sparato alla piccola Noemi. Nessuna tregua contro camorristi e criminali, lo Stato e i napoletani vinceranno la sfida. Lo stato risponde con i fatti e non con le parole”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini annunciando che giovedì sarà a Napoli per il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

 

Il primo lancio

Il killer di piazza Nazionale ha agito da solo ma è stato aiutato nella sua latitanza di questi giorni. La conferma arriva dalle forze dell’ordine che hanno identificato l’uomo grazie ad un lavoro sottotraccia fatto di riscontri, verifiche e attento studio dei frame che hanno evidenziato il percorso usato dall’uomo dopo gli spari. L’uomo si chiama Armando Del Re.

Il sicario è stato arrestato in provincia di Siena.

Con De Re è stato arrestato il fratello Antonio che gli ha offerto protezione in questi giorni, ed è stato preso a Marigliano

La notizia più bella è arrivata. L’uomo che ha ferito Salvatore Nurcaro e la piccola Noemi sarebbe stato catturato. Fonti vicine a Internapoli confermano: l’uomo si troverebbe al momento nella caserma Pastrengo. Con lui catturato anche un altro uomo che gli avrebbe dato protezione. Si tratterebbe del fratello. Decisive si sono rivelate le telecamere di sorveglianza (come anticipato da Internapoli) grazie alle quali gli investigatori sono riusciti a capire il percorso fatto dal killer e giungere alla sua identificazione.

 

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