E’ stato scarcerato dopo sei anni di detenzione con riduzione della pena concessa Topo Raffaele, associato al Clan Vastarella. Fu arrestato il 22/03/2018 blitz della DDA di Napoli e condannato con sentenza della Corte di Appello di Napoli passata in giudicato, a sette anni e sei mesi.
Fondamentale la pronuncia “Torreggiani”, concernente il sovraffollamento carcerario, condiviso dal Magistrato di Sorveglianza di Viterbo, che accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Rillo, ha scarcerato Topo Raffaele
Il blitz contro il clan Vastarella alla Sanità del 2018
L’attività investigativa è avvenuta attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, nonché sul contributo di recenti collaboratori di giustizia.
A guidare il sodalizio è stato prima Raffaele Vastarella, detenuto dal 2014, poi il fratello Patrizio insieme al figlio Antonio. Patrizio, già condannato per la sua affiliazione al clan Licciardi di Secondigliano, una volta scarcerato nel luglio 2015 è tornato nel quartiere Sanità ed è riuscito a riaffermare – alleato con la Masseria Cardone – il suo potere, forte dell’appoggio dei suoi familiari: il figlio Antonio, il nipote Fabio, la moglie Dora Staterini, i nipoti Alessandro e Raffaele Ciotola, Korkoi Mike.
Ne è nata la faida con gli Esposito-Genidoni – culminata con la strage “delle Fontanelle” di aprile 2016, in cui rimase ferito anche Alessandro Ciotola, ora indagato – e quella con i Sequino.
L’ultimo atto dell’ascesa di Patrizio Vastarella è stata l’eliminazione di Pietro Esposito, esponente di vertice dell’omonimo clan ucciso il 15 novembre del 2015. I killer appartenevano al gruppo di fuoco di Carlo Lo Russo.