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sabato, Aprile 20, 2024
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Baby-squillo offre sesso su Bakeka, 16enne stuprata e picchiata

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Baby squillo per ventiquattro ore, il giorno di San Valentino. Nel periodo in cui Roma è stata travolta dello scandalo delle baby lucciole di viale Parioli, un’altra ragazzina di Roma Nord, famiglia benestante e scuole private alle spalle, per «sentirsi meno sola», come ha raccontato, si è messa in vendita su siti di incontri online.

LA VICENDA

La storia è stata riporta da Leggo. Il cliente del mattino, ricevuto nella villa di famiglia, a un passo dalla Cassia, le lascerà solo la sensazione di essere stata usata alla faccia della sua fragilità, evidente. Quelli del pomeriggio, un agente di moda e il suo fantomatico autista, l’hanno stuprata per due ore a turno in un appartamento a via Cavour, infischiandosene delle sue implorazioni. Il primo cliente sarà ora processato per prostituzione minorile, gli altri due per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minorenne. Cat, uno dei tanti nikname usati dall’adolescente, aveva scelto il 14 febbraio di 4 anni fa per buttarsi tra le braccia di uomini mai visti e a pagamento. Con poche parole lasciate su Roma.Bakeka.it. «Diciannove anni. Roma Nord. Ragazza cerca uomo. Ho voglia. Contattatemi». Un annuncio con bugia, pubblicato la vigilia della festa degli innamorati. Nonostante il fisico statuario, di anni ne aveva appena compiuti 16 anni ed è stata sommersa di richieste.

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GLI APPUNTAMENTI

Fino appunto all’indomani, al 14 febbraio 2014, quando nella villa di famiglia, approfittando dell’assenza dei genitori, riceve due clienti al mattino. Mentre nel pomeriggio prende appuntamento con un terzo uomo che, a sorpresa, si presenta con l’autista.

I clienti del pomeriggio la fanno salire su una Chrysler, la portano in un appartamento di via Cavour per abusarne.

«Li ho conosciuti – racconta poi negli interrogatori protetti davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone – perché mi sentivo molto sola, un po’ persa ed ero in crisi esistenziale, e quindi ho voluto cercare compagnia. E però alla fine non ho saputo gestire la situazione». Dal momento in cui è salita sull’auto l’aria da baby squillo e si è sentita spaventata, incapace di reagire.

L’uomo con l’autista, un quarantenne agente di spettacolo, le mette in mano pure un bigliettino da visita.

In auto la comincia subito a palpeggiare. «Arrivata nella casa, ho detto pure che ero minorenne, con problemi di instabilità emotiva e sotto psicofarmaci, ma non si sono fermati».

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