A Milano due uomini uniti civilmente sono diventati genitori di una bimba attraverso la cosiddetta gestazione per altri. Hanno fatto, ovviamente, tutto all’estero, dato che in Italia tale pratica non è consentita. Ad aver permesso che il loro desiderio di paternità si realizzasse è stata Becky, una ‘belly mommy’ (mamma di pancia), statunitense di 32 anni. La quale ha dato alla luce la loro bambina alla fine del 2021 in California. La piccola, attualmente, è a tutti gli effetti figlia di due papà anche a Milano. “Come riportato – spiega la coppia al Quotidiano Nazionale – sul registro dell’Anagrafe nel 2022″. Ovvero prima che al Comune venisse imposto lo stop alla trascrizione degli atti di nascita esteri con genitori dello stesso sesso. I due l’hanno conosciuta dopo essersi rivolti a un’agenzia specializzata. L’ovulo è di una donatrice diversa da Becky.
“Ma non è anonima“, spiegano i due. “La nostra bambina potrà conoscerla un giorno, se vorrà“, dicono. Nel momento di scegliere la ‘belly mommy’ “ci hanno proposto diversi profili. E la stessa cosa è stata fatta con Becky. Ci siamo scelti a vicenda e ci siamo conosciuti in videochiamata. Poi ci siamo sempre sentiti e visti al telefono. Molto emozionante il momento del ’gender reveal’ per scoprire il sesso del nascituro: i suoi bimbi hanno sparato coriandoli rosa”.
Becky spiega che non è stata solo una questione economica. “Ci sono molti requisiti da avere, oltre alla semplice autorizzazione da parte dei medici dopo un accurato screening fisico e psicologico, per diventare una ‘belly mommy’. Ad esempio lo status finanziario e il reddito della famiglia, la presenza di eventuali sussidi del governo, l’essere già genitori e altro. La maternità surrogata negli Usa è realtà da decine di anni e tutte le parti coinvolte sono estremamente tutelate, nulla è lasciato al caso. Chiunque pensi che essere una surrogata sia un ’guadagno facile’ è nel torto. È un impegno enorme, farlo per soldi sarebbe molto irresponsabile e pericoloso per il bimbo“.