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sabato, Aprile 20, 2024
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Bimbo di Acerra salvato da Maradona, oggi lo piange: “Grazie a lui ho una vita normale”

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Aveva pochi mesi quando Maradona scese in campo per lui, per disputare una partita di beneficenza ad Acerra (Napoli). Il raccolto di quella amichevole con l’Acerrana, il 18 marzo del 1985, ha consentito a Luca Quarto, 36enne di Napoli, di essere sottoposto ad una serie di delicati interventi chirurgici in Svizzera.

Luca, nato con una malformazione al palato, la labioschisi, non nasconde la commozione per la morte del Pibe de oro, che per lui era un ”secondo papà”.
‘Come ha spiegato all’ANSA: “Gli sarò grato per sempre. Ora mi sento come se avessi perso il mio secondo papà”. L’uomo ha incontrato Maradona nel 2002, grazie alla trasmissione ‘C’è posta per te’ di Maria De Filippi, dove ha potuto ringraziare di persona El Pibe de oro, che ricordava benissimo la sua storia.
Luca ora è a Rimini, dove vive la madre, e dove in estate gestisce un piccolo negozio di costumi.

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Gennaio 1985, quando Maradona giocò nel fango per beneficenza

Maradona, Acerra ed una partita di beneficenza per un bambino che aveva bisogno di andare in Francia per operarsi. Elementi che messi insieme potrebbero dar vita ad una favola e che, invece, si sono verificati in passato sotto gli occhi di tanti sognatori, grandi e piccoli.

Diego Armando Maradona, il calciatore più forte della storia che ha ‘rischiato’ le sue gambe per un’amichevole

Acerra, gennaio 1985. In quel periodo, una delle riserve del primo Napoli del ‘Pibe de Oro‘ – che era quint’ultimo in classifica – riceve una richiesta. Si tratta del suo amico Pietro Puzone. A contattarlo è un compaesano acerrano, disperato per uno dei suoi figli, malato e bisognoso di un’operazione che gli avrebbe salvato la vita: «Si può organizzare un’amichevole di beneficenza?».

Puzone sapeva quanto fosse stato difficile, ma un tentativo andava comunque fatto. Un tentativo che avrebbe potuto dare un futuro ad un bambino. Quello che a quei tempi era il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, non era però d’accordo. Come si può mandare dei professionisti su quello che, proprio da questi ultimi, poteva essere definito un campo di patate?! Certo, si trattava comunque dello stadio dell’Acerrana, ma la sostanza proprio non cambiava.

Al diavolo la decisione del patron, si gioca lo stesso. Decisione di Maradona: El Pibe de Oro decide di pagare la clausola di 12 milioni alla sua assicurazionePer giocare ad Acerra, su un campo di periferia. Per rispettare una vita, per aiutare un bambino.

Il sogno che diventa realtà: Maradona ad Acerra

Acerra credeva fosse un sogno. Macché, tutto vero: Maradona mette piede in città, poi via allo show col pallone su quel terreno fangoso. La struttura poteva ospitare 5000 persone, ed invece ce n’erano più di 10mila. Venti milioni di lire è stato l’incasso che ha permesso al bambino di volare in Francia e di sottoporsi all’operazione. Peccato che dopo l’intervento, però, il padre del piccolo era tornato a compiere atti malavitosi perché non riusciva a sostenere le spese.

Di seguito alcune immagini che, agli occhi di qualcuno, potrebbero sembrare piuttosto normali. In realtà, invece, piccoli frammenti di storia. Storia del calcio: come quella di Diego Armando Maradona.

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