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mercoledì, Marzo 26, 2025
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Boccia attacca la premier Meloni: “Chi ha fatto gossip: io, lui, o l’altra persona”

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Oggi pomeriggio Maria Rosaria Boccia è tornata ad attaccare dalla sua pagina Instagram alla luce del caso nazionale e dell’ammissione della relazione da parte del ministro Gennaro Sangiugliano.  Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale“, scrive l’imprenditrice di Pompei.

“Non sono io a ricattare”

Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico – e conclude Boccia–  La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, “una che si vuole accreditare”, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e “un amore culturale”. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o “l’altra persona”, sfruttando un momento strategico per il Paese?“.

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L’intervista di Sangiuliano al Tg1

Il riferimento al ricatto fa eco al post pubblicato da Boccia la sera precedente, durante l’intervento del titolare del dicastero della Cultura. Sangiuliano ha sottolineato più volte al direttore del Tg1 di essere “assolutamente non ricattabile”, spiegando che “lo sei solo se hai usato denaro pubblico”. “Io l’ho fatta accedere ai miei dati bancari, ha potuto vedere con i suoi occhi” ha detto ancora rivolgendosi a Chiocci, prima di mostrare i biglietti del treno per Milano e dell’aereo per Taormina, presi insieme a Boccia. “Sono stati pagati da me – ha precisato -, con la carta credito che fa riferimento al mio conto personale.

Sangiuliano in diretta tv chiede scusa alla moglie per il tradimento, a Giorgia Meloni per l’imbarazzo creato a lei e al Governo per un comportamento moralmente poco rispettoso del ruolo, ai suoi collaboratori per la superficialità con cui ha affrontato tutta questa vicenda mettendoli, inconsapevolmente, fra gli attori non protagonisti della storia.

Il ministro ammette la relazione

Sangiuliano si difende e lo fa tornando a definirsi “non ricattabile”, perché nessun euro pubblico è stato speso per le trasferte o per il lavoro di Boccia, con cui dice di aver avuto una relazione affettiva per tre mesi.  E alla domanda sul perché “secondo lei, questo comportamento da parte della signora Boccia?” La risposta del ministro viaggia su una doppia ipotesi, smentendo – almeno per ora – che dietro al comportamento di Maria Rosaria Boccia ci possa essere una regia.

 

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