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giovedì, Marzo 28, 2024
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Covid. Campania verso la zona gialla, ma la beffa è dietro l’angolo: la stretta del Governo

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La curva dei contagi in Campania continua la sua lenta ma costante fase discendente. I numeri della diffusione del covid, la pressione sugli ospedali e l’indice di positività lasciano pensare che la regione abbia messo alle spalle la fase più critica della seconda ondata. Dopo due settimane in zona rossa e dieci giorni in zona arancione, la Campania si appresta a diventare zona gialla. Via le restrizioni più severe, toccherà ai cittadini saper gestire la coda dell’emergenza. Rispetto delle distanze, igiene e mascherina ci accompagneranno ancora per diversi mesi, ma dalla prossima settimana potrebbero finire le misure più severe.

Nella scorsa settimana sono stati, in media, 1181 i contagi giornalieri: numeri più rassicuranti rispetto ai 3.903 degli inizi di novembre. Un calo che potrebbe essere premiato la prossima settimana “promuovendo” la Campania in zona gialla. In costante discesa anche il numero di letti occupati in terapia intensiva e di ricoveri nei reparti, indicatori importanti per il comitato tecnico scientifico del ministero.

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Le nuove misure del governo però potrebbero trasformare la “promozione” in beffa. Per evitare assembramenti e scongiurare una nuova accelerazione del covid, l’Esecutivo Conte sta pensando a nuove misure restrittive per le festività. Italia zona rossa o arancione nei giorni clou delle festività: è in queste ore in valutazione una stretta sul Natale.

Italia zona rossa covid: le novità

Servono misure da zona rossa per tutte le feste di Natale, almeno fino alla Befana. E’ quanto avrebbe chiesto, secondo quanto si apprende, il presidente del Veneto Luca Zaia nel corso della riunione tra governo e Regioni; una posizione condivisa dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e da quello della Salute Roberto Speranza e dai rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche.

“Nel periodo delle festività servono restrizioni massime, se non le fa il governo le facciamo noi – ha detto Zaia – Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto”.

All’incontro, convocato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, sono presenti il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

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