“La vicenda Juventus? Non ne parlo. Ci penseranno i magistrati, che stanno verificando. Non è compito mio, ma mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia poi portatore sempre di quei valori che dovrebbero essere d’esempio per le nuove e le giovani generazioni“. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a margine della presentazione del nuovo volume sul codice di ‘Giustizia sportiva e ordinamento statale’ dell’avvocato della Figc, Viglione, al Coni. “Se può essere una nuova Calciopoli? Non sta a me stabilirlo”, ha glissato.
“Il Governo è sempre stato assente”
“Il Governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese. Questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Quale è la panacea per far stare calmi e buoni tutti? Il calcio” spiega inoltre il patron azzurro, in riferimento alla richiesta del mondo del calcio al Governo di poter rateizzare le tasse.
“Lo Stato non è stupido, lo sa – ha specificato -. Però lo ignora, perché altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti. Ci vuole pochissimo per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano”.
“Il calcio è malato dall’alto – ha concluso -. Perché quando uno non vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per poter andare avanti con questa tipologia di campionati, e non si vuole fare la rivoluzione copernicana perché poi bisogna essere rieletti, questo è un problema di tutti quelli che sono sottoposti a rielezione. Nel mondo della politica, dell’industria, dei sindacati e dello sport”.