Ormai è passato un anno dal provvedimento con cui il Governo Conte fermò l’intero paese per contenere la diffusione del Covid-19 in Italia. Da allora il lockdown per alcune attività non si è mai interrotto, ritenendole non essenziali. È il caso delle cerimonie e del wedding, un settore che solo in Campania muove un giro d’affari di 2 miliardi di euro ogni anno. E con il divieto o la limitazione d’invitare persone al proprio matrimonio o altri eventi importanti (lauree, diciottesimi, comunioni, battesimi, ecc.), in tanti hanno dovuto rinunciare ai festeggiamenti in grande o preferito rinviare l’evento a data da destinarsi, quando era possibile. Rinunce e rinvii che hanno decretato un collasso nei fatturati degli operatori del settore e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
La presa di posizione di Gianni Fiorellino
In merito, Gianni Fiorellino ha deciso di spendersi in prima persona. «Intorno a un singolo evento lavorano diverse figure professionali: organizzatori, ristoratori, chef, camerieri, barman, addetti alle pulizie, musicisti, artisti, parrucchieri, estetisti, sarti, fotografi, fiorai e tante altre – spiega il cantante, chiamato spesso a esibirsi in cerimonie private –. Tutte persone che da un anno non lavorano, famiglie che ormai hanno davvero difficoltà nel mettere un piatto a tavola».
Ma per Gianni Fiorellino il problema non è solo economico. «In questi mesi ho visto tante ragazze piangere perché dovevano rinviare il giorno più bello della loro vita oppure viverlo come una normale festa in famiglia. E io vorrei che le spose tornassero a sorridere, facendogli vivere il loro sogno in tranquillità».
E anche se in Parlamento sono già state portate delle proposte per far svolgere le cerimonie in sicurezza, il cantante non le ritiene praticabili. «L’obiettivo dovrebbe essere quello di semplificare la vita alle persone e liberarle dalle ansie – sostiene –. Invece, alcune bozze di protocollo non sembrano facilmente applicabili, in quanto non considerano la realtà in cui si svolgono questi eventi, caricando sugli invitati una parte della responsabilità nell’assolvere a certe incombenze. E se si parte così, molti invitati daranno forfait o non aderiranno completamente al protocollo, mettendo a rischio gli altri partecipanti».
L’iniziativa di Mara Grimaldi
Per questo l’artista ha sposato l’iniziativa di Mara Grimaldi, wedding and event creator, che ha elaborato una bozza di protocollo per mettere in sicurezza i partecipanti a una cerimonia. «Attuando determinate strategie, già sperimentate in altri campi, e utilizzando i presidi di sicurezza, si può realizzare un evento rispettando tutte le normative anti-Covid – assicura la Grimaldi –. Ormai dobbiamo entrare nell’ottica che bisogna convivere con il virus, perciò dobbiamo impegnarci affinché nell’organizzazione di un evento ci sia molta attenzione alla sicurezza sanitaria. Un’attenzione di cui deve farsi carico chi organizza l’evento, mentre gli invitati devono sentirsi liberi di divertirsi sotto l’occhio vigile di addetti deputati al controllo, che si assicureranno il rispetto delle regole anti-Covid inserite nella bozza di protocollo elaborata. Questo richiede solo uno sforzo in più, ma non è un’impresa impossibile».
«Siamo pronti a portare questa bozza alle istituzioni di ogni livello, discutendone con le diverse associazioni di categoria – aggiunge Fiorellino –. È un primo passo che va fatto per riaprire un settore ridotto allo stremo. E se non saranno disposti ad ascoltare e discutere la nostra proposta, vorrà dire che c’è la volontà di affossarlo. Altrimenti non si spiega perché continuiamo ad assistere ad assembramenti per strada, nei centri commerciali o sui mezzi pubblici, mentre le cerimonie private, dove tutto potrebbe essere controllato da chi è deputato a organizzarle, restano assolutamente vietate».
COMUNICATO STAMPA GIANNI FIORELLINO