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HomeCronacaArrestati gli estorsori del clan Amato-Pagano: "Dacci le chiavi dell'autolavaggio"

Arrestati gli estorsori del clan Amato-Pagano: “Dacci le chiavi dell’autolavaggio”

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Stamattina tra Napoli e Caserta, la Polizia di Stato eseguiva un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 persone e gli arresti domiciliari per un altro indagato, gravemente indiziati del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento cautelare compendia gli esiti di una indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato di Scampia, in merito a un episodio estorsivo verificatosi, nello scorso mese di aprile.

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Racket all’autolavaggio a Scampia

Nello specifico, i presunti estorsori, già conosciuti dalla vittima come esponenti del clan Amato-Pagano, si sarebbero presentati presso un autolavaggio pretendendo di parlare con il proprietario e rivendicando la proprietà dell’attività commerciale.

In occasione di un secondo incontro, gli stessi emissari del clan avrebbero imposto alla vittima di farsi trovare, in un orario stabilito, presso il suo autolavaggio per portarlo al cospetto del loro capo che, a loro dire, avrebbe preteso la consegna delle chiavi dell’autolavaggio e la sua estromissione dall’autolavaggio a Scampia. In carcere sono finiti Saverio Emanuele Margarita e Pietro Caiazza. Disposti i domiciliari per Gennaro Villone.

Incastrati dalla videosorveglianza

Le attività di indagine, avviate nell’immediatezza dei fatti dalla Polizia di Stato, hanno consentito, anche attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, di ricostruire i fatti e le presunte responsabilità. All’atto dell’esecuzione, nella casa di uno dei destinatari, è stata sequestrata una pistola semiautomatica con relativo munizionamento.

Il provvedimento in parola è una misura cautelare, eseguita in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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