Camorra e supermercati, rischiano di tornare inl carcere i nipoti di Zagaria. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Napoli contro l’annullamento, da parte del Tribunale del Riesame, dell’ordinanza di custodia cautelare. Potrebbero tornare in carcere i fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo, nipoti del boss dei Casalesi, Michele Zagaria.
I tre coinvolti nell’indagine della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del clan nel settore dei supermercati tra Caserta e la provincia di Napoli. Quindi la Corte di Cassazione accoglieva il ricorso presentato dalla Procura di Napoli contro l’annullamento, da parte del Tribunale del Riesame, dell’ordinanza di custodia cautelare che aveva portato in carcere i fratelli Capaldo.
LE ACCUSE CONTRO I NIPOTI DI ZAGARIA
Dunque i giudici rinviavano gli atti al Riesame per una nuova valutazione della contestazione e delle esigenze cautelari. La Corte dichiarava inammissibili i ricorsi presentati dalla Dda sulla posizione di altri due indagati, Paolo Siciliano e Alfonso Ottimo. I fratelli Capaldo, figli di Beatrice Zagaria, sorella del capoclan dei Casalesi erano stati arrestati il 22 gennaio scorso dai carabinieri. Accusati per reati di associazione camorristica, riciclaggio e anche per intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa.
Di rilievo la figura del primogenito Filippo Capaldo, arrestato più volte, e ritenuto dagli inquirenti il successore alla guida del clan designato dallo stesso zio Michele Zagaria. Insieme a Filippo e i fratelli finì in carcere anche l’imprenditore della grande distribuzione Paolo Siciliano. L’uomo è titolare di note catene di supermercati come Pellicano, considerato socio occulto dei Capaldo.