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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il nuovo clan di camorra emigrò per conquistare il potere, 36 indagati nel blitz

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Il nuovo clan di camorra emigrò per conquistare il potere, 36 indagati nel blitz. Stamattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, unitamente ai militari del Comando Provinciale di Salerno, del Gruppo di Torre Annunziata e delle Compagnie Carabinieri di Ferrara e Potenza hanno eseguito una Ordinanza di Custodia Cautelare – emessa dal GIP di Salerno su richiesta di questa Procura – nei confronti di 36 soggetti componenti di un’associazione a delinquere di tipo mafioso operante nell’Agro Nocerino Sarnese e nella provincia di Napoli.

IL LEGAMI CON DARIO FEDERICO

Il provvedimento ha ritenuto la sussistenza, allo stato, di gravi indizi di colpevolezza
nei confronti degli indagati per aver costituito un clan di camorra autodefinito famiglia per via dei vincoli di parentela che legano i principali indagati e al cui vertice si pone Dario
Federico di Boscoreale, il quale, come scrive il GIP, “Già condannato quale capo e promotore di una associazione per delinquere di stampo mafioso nel 2007 […] spostava i suoi interessi criminali dalla storica allocazione in Pompei e Boscoreale, assumendo il controllo criminale del territorio di Scafati” insieme al pregiudicato Salvatore Di Paolo.

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DA TORRE ANNUNZIATA A SCAFATI

Secondo l’ipotesi accusatoria il clan, in virtù della forza intimidatrice fornita anche dalla
disponibilità delle armi da fuoco principalmente approvvigionate da Domenico
Tamarisco, esponente del clan Nardiello di Torre Annunziata, gestiva le piazze di
spaccio di Scafati e zone limitrofe, controllava le piazze di spaccio di larga zona del comune di Scafati, dedicandosi anche ad attività estorsive sul medesimo territorio e nelle zone confinanti.

IL VUOTO DI POTERE

Secondo la ricostruzione accusatoria, condivisa dal GIP, il gruppo, già oggetto di
precedenti indagini da parte di altro Ufficio giudiziario in quanto operante nel Distretto di
Napoli e segnatamente nelle zone di Pompei e di Castellammare di Stabia, si era trasferito nel contiguo territorio di Scafati, a seguito del vuoto di potere correlato all’arresto eseguito nel dicembre del 2021, su richiesta di questa DDA, di presunti esponenti di un gruppo mafioso collegato a Franchino Matrone, acquisendo una supremazia sugli altri gruppi criminali operanti sul medesimo territorio, tanto da essere chiamato ad intervenire per regolare le competenze territoriali camorristiche e dirimere e di gli “sgarri” attuati da altri gruppi che avessero sconfinato dai territori di insediamento.

ESTORSIONE NEL PORTO DI STABIA

Sono stati ritenuti provati dieci episodi estorsivi posti in essere dagli affiliati al clan. Tra
questi si segnala una estorsione posta in essere all’interno del porto turistico di Marina di Stabia attuata con modalità eclatanti, ovvero a mezzo di una “stesa” da soggetti recatisi sul posto a bordo di motociclette di grossa cilindrata.

Va evidenziato che 5 persone si sono sottratte all’esecuzione dell’ordinanza cautelare
Contestualmente, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza
di Salerno ha eseguito, un’Ordinanza di Sequestro di beni immobili e mobili registrati, attività economiche e rapporti finanziari, per un valore complessivo al momento stimato in circa 3 milioni di euro, somma cui dovrà aggiungersi il saldo attivo, rinvenuto in fase esecutiva sui conti correnti attinti dalla misura ablativa patrimoniale.

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