Due casi di colera sono stati registrati all’ospedale Cotugno di Napoli. La malattia è stata riscontrata in una donna, di origini stranieri, insieme al figlio piccolo. I due erano di ritorno da un viaggio in Bangladesh e sono residenti a Sant’Arpino. Il padre del piccolo lavora nella zona industriale di Teverola e non presenta sintomi preoccupanti. Discorso differente per il figlio, che inizialmente è stato ricoverato in terapia intensiva.
Ricoverato anche il fratellino
Al Cotugno è ricoverato in osservazione anche l’altro fratello del bimbo, di quattro anni. Stando a quanto si è potuto evincere dalle analisi il medesimo non avrebbe contratto il colera, ma presenterebbe allo stesso tempo sintomi che vengono valutati con attenzioni. A rassicurare chi desta preoccupazione, ci ha pensato il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Antonio Giordano: il vibrione del colera -scrive Edizione Caserta- è stato isolato nelle feci dei due pazienti; i campioni sono stati inviati anche all’Iss, per ulteriori analisi e la caratterizzazione dei ceppi.
Le parole del sindaco
Giuseppe Dell’Aversana, primo cittadino di Sant’Arpino, ha voluto tranquillizzare i suoi concittadini. «Ho immediatamente preso contatto telefonico con i vertici dell’ASL: si tratta di stranieri del Bangladesh residenti nel nostro comune. Da poco sono rientrati dal loro luogo di origine».
“I responsabili dell’ASL mi hanno rassicurato che solo il bambino ha sintomi che inducono a sospettare per un caso di colera mentre invece la madre è sana. Non presenta sintomi e si trova all’Ospedale Cotugno di Napoli per assistere il piccolo che ha due anni. Le analisi sierologiche sono in corso ed i medici hanno il caso sotto controllo. Non mi hanno indicato alcuna prescrizione o iniziativa da adottare per Sant’Arpino”.