Non solo ciclismo. La sesta tappa del Giro d’Italia 2025 diventa un viaggio dentro l’anima più profonda della Campania.
Il 15 maggio, con partenza da Potenza e arrivo a Napoli, la Corsa Rosa non si limiterà a offrire spettacolo sportivo ma attraverserà luoghi simbolici del Mezzogiorno, raccontando storie di rinascita, periferie, lavoro e paesaggi che sfuggono alle rotte turistiche tradizionali.
Conto alla rovescia per il Giro d’Italia 2025, grande attesa a Napoli per l’arrivo della sesta tappa
Presentata all’Accademia di Belle Arti, la tappa si distingue per un percorso che va oltre la cartolina partenopea. Dopo aver lasciato la Basilicata e attraversato l’Irpinia, la carovana entrerà nell’area metropolitana di Napoli passando per Nola, città d’origine del sindaco metropolitano Gaetano Manfredi. Da lì, toccherà zone significative come Pomigliano d’Arco e Caivano, per poi scendere verso il lungomare, dove è previsto un arrivo in volata con Castel dell’Ovo sullo sfondo.
Un’iniziativa fortemente voluta dalla Città Metropolitana, che punta a sfruttare la visibilità planetaria del Giro – 750 milioni di spettatori potenziali in 200 Paesi – per promuovere un territorio ricco di storia, contraddizioni e bellezza.
“Ospitare il Giro per il quarto anno consecutivo è un risultato straordinario – ha detto Manfredi – e la scelta dei luoghi non è casuale. Vogliamo mostrare il valore del nostro hinterland, dove convivono lavoro e fragilità, ma anche un enorme desiderio di riscatto”
Due passaggi lo dimostrano in pieno: lo stabilimento Stellantis di Pomigliano, simbolo della produzione e delle trasformazioni dell’industria automobilistica italiana, e il Parco Verde di Caivano, teatro di cronaca ma anche di interventi di rigenerazione sociale.
Quella del 15 maggio sarà dunque molto più di una tappa sportiva: sarà un messaggio. Una pedalata lunga 200 chilometri che unisce paesaggio, cultura e sfide sociali, nel segno di un Sud che vuole farsi vedere – e capire.