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sabato, Aprile 27, 2024
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Coronavirus in Campania, aggiornamento 4 marzo: altri 4 positivi su 24 tamponi

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Coronavirus in Campania, arriva l’aggiornamento della Protezione civile per il 4 marzo. Nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 24  tamponi. Quattro di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Coronavirus in Campania, arriva l’aggiornamento

 E’ dunque di 35 persone il bilancio dei contagiati da coronavirus in Campania, questo l’l’aggiornamento ad oggi 4 marzo. Nella giornata di ieri, nel laboratorio dell’ospedale Cotugno, centro di riferimento regionale per le malattie infettive,  effettuati 42 tamponi di cui 3 sono risultati positivi. Come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Restano 9 i pazienti ricoverati nell’ospedale e le loro condizioni di salute non destano preoccupazione, nessuno è in terapia intensiva e tutti respirano in maniera autonoma. Tra loro anche il ‘paziente 1’ di Napoli. L’uomo era rientrato a Napoli da Milano poco prima di Carnevale e, ai primi sintomi, si era sottoposto al tampone risultato positivo. Per lui, come da prassi era scattata la quarantena domiciliare.
Anche i casi registrati ieri sono ‘contagi da migrazione’, rientrati cioè nel territorio della Campania dopo essere stati in Lombardia.

Le regole sul coronavirus

Le persone che hanno oltre 75 anni e quelle che ne hanno più di 65 e sono ammalate sono invitate a non frequentare luoghi affollati. È una delle raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che potrebbero integrare il decreto del presidente del consiglio (Dpcm) del primo marzo. Viene inoltre raccomandato a tutti di evitare, quando possibile, abbracci e strette di mano, e di mantenere la distanza di un metro dalle altre persone. Chi ha febbre dovrà stare a casa anche se non è stato in zone a rischio. Le misure riguardano l’intero Paese, per 30 giorni, ma sono da rivalutare ogni due settimane.

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