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venerdì, Marzo 29, 2024
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Covid, il prof. Ascierto annuncia una buona notizia: “Novità importante sul fronte vaccini”

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Secondo due studi pubblicati recentemente sul British Medical Journal, ai pazienti che hanno già avuto il COVID-19 potrebbe bastare una sola dose di vaccino a base di RNA.
Ad annunciarlo è il prof. napoletano Paolo Ascierto, in prima linea contro il Covid: “Il primo studio afferma che gli individui sieropositivi al virus hanno avuto una risposta immunitaria rapida dopo solo la prima dose di vaccino, che fosse quello Pfizer-BioNTech o quello Moderna. Invece, il secondo studio, realizzato presso l’Università del Maryland, ha indagato le risposte immunitarie di 59 operatori sanitari ad una singola dose dei vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna. Quelli di loro che avevano già superato un’infezione, hanno mostrato livelli statisticamente significativi di anticorpi rispetto a quelli che invece non avevano subito alcuna infezione. Se i risultati di entrambi questi studi fossero confermati, potrebbero rappresentare un’opzione percorribile per risolvere problemi legati alla fornitura e alla somministrazione dei vaccini”, scrive Ascierto sui social.
Il medico traccia il bilancio di un anno di lotta contro il virus: “Oggi è esattamente un anno da quando, con i dottori Montesarchio, Parrella, Punzi, Fraganza, Sangiovanni, Cristinziano, Corcione, e Spatarella, ci siamo incontrati all’Ospedale dei Colli e abbiamo iniziato a trattare i primi pazienti con tocilizumab. La sera prima, io ed il dr Franco Buonaguro avevamo avuto una call con i colleghi cinesi Binquing Fu e HaiMing Wei dell’University of Science and Technology of China che ci aveva ulteriormente convinti della bontà della nostra idea. Il nostro è stato un importante tentativo d’azione in un momento in cui arrivavano solo notizie negative ed eravamo nel pieno dello sconforto, senza capacità di reagire. Sono convinto che grazie a quel 7 marzo 2020 in molti si siano salvati”.
“Un anno dopo, abbiamo fatto grandi passi in avanti: ci sono almeno 3 vaccini pronti e possibili altri 2 in arrivo, gli studi con gli anticorpi monoclonali e una maggior consapevolezza nell’affrontare il problema. Eppure, non avrei mai immaginato di potermi vaccinare il 31 dicembre 2020, a meno di un anno di distanza dall’inizio di tutto questo, grazie all’enorme sforzo della ricerca, così come non avrei mai pensato che potessimo trovarci di nuovo davanti a un notevole incremento dei casi così come in questo momento. Capitò lo stesso per la spagnola: siamo alla terza ondata ma forse è molto più corretto affermare che si tratta di una seconda ondata lunga, poiché di fatto da quella non siamo mai usciti”.
“Sono sempre convinto che con l’incremento delle vaccinazioni, come ci insegnano i risultati da Regno Unito, Israele e in parte dagli USA, si porrà un importante argine alla diffusione dell’infezione, ma dobbiamo stringere i denti e non mollare adesso.
Comprendo benissimo il disagio sociale, le frustrazioni, la rabbia, ma dobbiamo pensare che se il servizio sanitario va in difficoltà, se la rete dell’emergenza viene messa in ginocchio dall’incremento dei casi, torneremo certamente a vivere un’altra situazione paradossale in cui la nostra sicurezza potrebbe essere messa in discussione.
Vorrei che quel 7 marzo 2020 rappresentasse un nuovo punto di partenza ma con la giusta determinazione a sconfiggere l’avversario.
Per usare un paragone calcistico – a me molto caro – stiamo giocando una partita di ritorno di una competizione in cui abbiamo segnato dei goal fuori casa. Possiamo vincere e superare il turno, ma solo se non facciamo errori e non prendiamo goal”. 
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