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venerdì, Marzo 29, 2024
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Due vaccini contro il Covid entro dicembre, la virologa italiana: «Dati eccellenti»

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Due vaccini contro il covid-19, forse pronti ed autorizzati, almeno negli Usa, entro dicembre: lo scenario sembra avvicinarsi, pur con le dovute cautele. Ad auspicarlo, e considerarlo ‘probabile’ e’ Cristina Cassetti. Virologa italiana negli Usa, vicedirettrice della divisione ‘Microbiology and Infectious Disease’ dell’Istituto per le malattie Infettive guidato da Anthony Fauci, di cui e’ stretta collaboratrice da anni.

“I dati forniti dalla Pfizer sul 90% di efficacia generale del loro vaccino sono eccellenti – ha detto all’ANSA- ma dobbiamo rivederne i dettagli. Siamo anche in attesa a giorni dei dati del trial di fase 3 della Moderna” e si spera in risultati equivalenti.

L’impatto del vaccino contro il covid sarà significativo già in estate e si tornerà alla vita normale il prossimo inverno. Ne è convinto uno dei creatori del vaccino, il professor Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech che con Pfizer sta sviluppando il farmaco. Secondo Sahin, riferisce la Bbc, quest’inverno sarà ancora difficile in quanto il vaccino non avrà ancora un grande impatto sui numeri della pandemia. La scorsa settimana BioNTech e Pfizer hanno annunciato che stando ad analisi preliminari il loro vaccino può avere un’efficacia del 90%.

Vaccino anti-Covid, ecco la lista di chi inizierà a riceverlo

È pronta la bozza del piano messo a punto dagli esperti del ministero della Salute per il vaccino contro il Covid.

«Si sta perfezionando anche con una riflessione con le regioni, ma nei prossimi giorni il ministro ne darà conoscenza». Sono le parole di Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa sui dati del monitoraggio settimanale.

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Le indicazioni, si apprende, sono di ordine medico a partire dalle categorie da sottoporre prioritariamente alla vaccinazione. Per quanto riguarda l’organizzazione e la logistica, dal trasporto, ai centri di conservazione delle dosi, si occuperà, più nello specifico, incrociando gli elementi forniti dal ministero della Salute, come già stabilito, il commissario Arcuri.

«C’è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid ma era noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica. Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando. Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri piu larghi di vaccini disponibili», ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

Chi riceverà le dosi

A ricevere subito le dosi dovrebbero essere un milione e 700 mila cittadini, che saranno scelti in base ad una serie di categorie. Verranno infatti individuati in varie occasioni da tutti gli esperti e dallo stesso governo. In testa alla lista ci saranno gli operatori sanitari, per partire con la protezione alla categoria professionale più esposta, gli anziani (a partire da quelli più fragili ricoverati nelle Rsa) e le persone la cui salute è più precaria come i malati cronici. Gli ultimi saranno i giovani.

Intanto il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri oggi ha chiesto a tutte le Regioni una ricognizione sulla logistica per i vaccini anti covid. «Abbiamo chiesto alle aziende sanitarie di fornirla entro lunedì», aveva fatto sapere ieri il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Nel piano, si stabilirà anche quanti potranno essere i centri di stoccaggio del vaccino a livello regionale. Anche più di uno a seconda della grandezza e delle esigenze territoriali.

La questione temperatura di conservazione è stato visto da subito come un tema critico ma non sarà secondario verificare la disponibilità sul territorio delle risorse mediche e sanitarie per inoculare il vaccino. Per quando arriveranno le prime dosi non si prevedono particolari problemi: i medici dei centri vaccinali saranno i primi ad essere chiamati all’appello. Poi si dovrà ampliare la squadra dei vaccinatori con grande probabilità ai medici di famiglia. Il piano vaccinale in Gb li ha già previsti con un sistema di incentivo economico in modo da accelerare il più possibile il processo.

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