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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Cutolo fu affiliato alla ‘ndrangheta”, la rivelazione del pentito al processo

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Arrivano nuove conferme sul rapporto criminale tra Raffaele Cutolo e la ‘ndrangheta. Il collaboratore di giustizia, Gennaro Pulice, sta svelando alcuni dettagli sulle dinamiche interne dell’organizzazione criminale calabrese. La scorsa settimana il 43enne è stato ascoltato in videoconferenza nel corso del processo Rinascita-Scott. Tanti i riferimenti al salto di qualità dell’ndrangheta e agli accordi stretti tra i vari clan. Pulice ha iniziato a collaborare con la giustizia nel 2015. La scorsa settimana ha risposto alle domande del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci. Le parole del 43enne sono state pubblicate dal sito LaCnews24.

CUTOLO E LA NDRANGHETA

Pulice ha confermato l’affiliazione di Cutolo alla ‘ndrangheta: “Negli anni ’70 ed ’80 a Lamezia Terme c’era un locale di ‘ndrangheta creato da Egidio Muraca. Si trattava di un personaggio di tutto rispetto, capace di dettare le regole mafiose e di affiliazione persino a Raffaele Cutolo. È stato infatti proprio Egidio Muraca durante un comune periodo di detenzione ad insegnare al napoletano Raffaele Cutolo le regole sui riti di affiliazione alla ‘ndrangheta che sono poi stati adottati per la nascita della Nuova Camorra Organizzata in Campania. Dopo l’omicidio di Muraca, la città di Lamezia Terme non ha più avuto un locale di ‘ndrangheta, continuando a dipendere da San Luca“, ha sostenuto Pulice.

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‘Il boss della Nco battezzato dalla ‘ndrangheta’, parla il nipote di Muraca

Nel 2017 il pentito Umberto Egidio Muraca confermò la sua appartenenza al clan di ‘ndrangheta. L’uomo divenne collaboratore di giustizia nel 23 ottobre 2012, dopo il suo arresto nell’ambito della prima tranche dell’operazione Andromeda. Anche lui parla dell’affiliazione di Cutolo alla camorra guidata da Raffaele Cutolo.

Nel corso di un interrogatorio ha parlato del nonno: “Non sono affiliato a nessuna cosca, anche perché provengo da una famiglia di ‘ndrangheta per conto di mio nonno e di mio padre. Uccisero mio n un agguato di mafia, insieme a mia nonna. Perché non voleva che a Nicastro fosse inserita l’eroina a livello di spaccio. Aveva la dote di “Padrino” ed era soprannominato “U Materazzaru”. Mio nonno aveva un gruppo di ‘ndrangheta, aveva collegamenti con i Piromalli. Ha battezzato Raffaele Cutolo presso un’abitazione del quartiere Trempa, ha fondato la Sacra corona unita con Umberto Bellocco e qualche altro che ancora non ricordo, aveva collegamenti con u zu Antonio Macrì di Reggio Calabria e con gli Arcieri coi i quali aveva un ottimo rapporto”.

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