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Di Lorenzo accusato di simulazione, l’ira del Napoli: “Il nostro capitano è leale”

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Non si è fatta attendere la risposta del club alle accuse dell’ex arbitro Mauro Bergonzi. Non accettate le accuse. Quello che è successo al 29esimo minuto del big match tra Napoli e Inter è stato uno dei momenti più discussi della giornata di Serie A. Il contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo è stato al centro di polemiche infinite, a spuntarla poi è stato il Napoli.

Il “rigorino” così definito da molti, è stato fondamentale per mettere la partita sul binario giusto per la squadra di Conte, 1-0 e Inter destabilizzata.

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A commentare l’accaduto è stato (tra gli altri) l’ex arbitro Mauro Bergonzi. Il suo intervento durante la trasmissione “La Domenica Sportiva” è stato molto duro nei confronti del capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo.

“L’assistente numero uno si prende una gran bella responsabilità. Era distante dall’episodio, distante dal presunto contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo. Guardate Di Lorenzo: la gamba si allarga tantissimo, non per proteggere il pallone ma per andare a cercare un contatto. Per me qua non è mai calcio di rigore e ci poteva stare il cartellino giallo per l’antisportività del giocatore del Napoli”.

Il comunicato del club

Le parole al veleno di Bergonzi hanno fatto storcere il naso ai vertici alti della SSC Napoli, che tramite un comunicato ufficiale ha risposto all’oramai ex arbitro.

“La SSC Napoli esprime ferma condanna per le dichiarazioni rese dall’ex arbitro Mauro Bergonzi durante la trasmissione La Domenica Sportiva, nelle quali ha messo in discussione la correttezza di Giovanni Di Lorenzo, accusandolo di comportamento antisportivo. Si può discutere liberamente di episodi di gioco, compresi i casi da rigore, ma non è in alcun modo accettabile mettere in dubbio la sportività, l’integrità e la professionalità di un calciatore esemplare come il nostro capitano”.

Giudicate troppo dirette le accuse nei confronti del difensore azzurro. L’assegnazione del calcio di rigore resta sicuramente opinabile, ma le intenzioni di Di Lorenzo (a detta del club) non erano sicuramente antisportive.

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