La crisi di governo di agosto si è abbattuta sul nostro paese. Tanti gli strascichi, le polemiche e i rancori tra gli ormai ex alleati di un governo gialloverde giunto ai titoli di coda. E gli attacchi, ovviamente, non si risparmiano tra i leader delle due forze politiche della vecchia maggioranza. A parlare per ultimo, nel giorno della conferenza dei capigruppo al Senato è stato Luigi Di Maio, che ha incolpato l’ex alleato di alto tradimento a tutto il popolo italiano: «Mattarella è l’unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100…Stiamo parlando del futuro del nostro Paese».
Il Sole 24 ore
L’attuazione del reddito di cittadinanza rischia di essere compromessa dalla crisi di governo. Entro il 30 giugno il ministero del Lavoro, di concerto con quello degli Esteri, avrebbe dovuto indicare i Paesi extracomunitari i cui cittadini sono esonerati dall’obbligo di presentare la certificazione sui requisiti reddituali e patrimoniali e la composizione del nucleo familiare. Tra le 103mila domande per cui l’Inps ha sospeso l’istruttoria (sono 905mila quelle accolte), molte arrivano da cittadini extracomunitari richiedenti il reddito di cittadinanza con la residenza in Italia da 10 anni che restano in una situazione di incertezza.