Di Lauro provò a pagare
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La vicenda è stata sollevata dagli avvocati della famiglia Verde durante il processo di appello sulla morte della giovane e i giudici hanno ritenuto legittima la questione di costituzionalità. La vicenda, infatti, è da sei mesi al vaglio della Consulta.
La volontà di tenersi assolutamente lontani dalle logiche criminali è dimostrata anche da tentativo, vano, del defunto Cosimo Di Lauro, all’epoca reggente del clan, di versare alla famiglia Verde 300mila euro che, come spiegò lo stesso il figlio del capoclan “Ciruzzo o’ milionario”, non erano soldi “sporchi” ma frutto del risarcimento riconosciuto alla famiglia per la morte del fratello Domenico in un incidente.