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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Colpa della droga”, l’appello dell’avvocato contro l’ergastolo di Tony

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L’avvocato di Tony Essobti Badre ha presentato istanza di appello avversa alla condanna all’ergastolo in primo grado. Sentenza pronunciata dalla Terza Corte di Assise di Napoli il 9 novembre 2020. Il legale Pietro Rossi chiede il riconoscimento del vizio parziale in relazione all’uso cronico di sostanze stupefacenti.

DROGA CONSUMATA DA TONY BADRE

Secondo l’avvocato Badre, prima di colpire Giuseppe e la sorellina, aveva finito fumare una canna che aveva lasciato nel posacenere la sera precedente. L’imputato confermò al sostituto procuratore, che solitamente, fumava 12-15 spinelli al giorno. Inoltre Tony disse anche che assumeva cocaina nelle festività.

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Secondo l’avvocato Rossi, Badre era in un perenne stato di dipendenza fisica e psichica determinato da una intossicazione cronica da stupefacenti. Da qui parte la richiesta per il suo cliente di una attenuazione della pena. Il legale solleva anche dubbi sulla l’ora della morte del piccolo Giuseppe, perciò ha chiesto la nominata di un perito medico-legale che accerti con precisione questo dato. Richiesta formulata ai giudici di primo grado ma non accolta.

LA VIOLENZA CONTRO IL PICCOLO GIIUSEPPE

Uno “spettacolo dell’orrore” frutto “del carattere irascibile e instabile di Tony che incontra la personalità servile, indefinibile, a tratti assente di Valentina”. Così i giudici della terza sezione della Corte di Assise di Napoli definirono l’omicidio di Giuseppe. Il bimbo preso a calci, a pugni, afferrato e sollevato per il collo, e poi bastonato più e più volte, insieme con la sorellina, il 27 gennaio 2019 a Cardito.

Per quelle violenze che causarono la morte del bimbo, il 9 novembre 2020 sono stati condannati all’ergastolo il 27enne Tony Essobti Badre e a sei anni di reclusione la 33enne Valentina Casa, mamma dei due bimbi. Un verdetto giunto al termine di 19 udienze, la prima iniziata il 30 settembre 2019. “Nella famiglia Essobti-Casa – sottolineano i giudici – non v’era traccia di affetto, di cura di attenzione per i bambini”.

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