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venerdì, Aprile 19, 2024
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Droga “pescata con la canna” a Torre Annunziata: scarcerati tre pusher

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Hanno lasciato le celle del carcere tre dei sette pusher arrestati il 5 aprile scorso nel corso dell’operazione denominata “Pesca Pericolosa” in cui la Polizia di Torre Annunziata, in seguito a meticolose indagini, riuscì a smantellare una piazza di spaccio all’interno del “Palazzo Fienga” in corso Vittorio Emanuele III. Il tribunale del Riesame ha deciso per la scarcerazione per i tre giovani tra i 20 e i 27 anni per cui sono caduti i capi di imputazione, mentre è stato annullato l’obbligo di firma per un incensurato che è tornato libero, per gli altri la misura cautelare dovrà essere scontata agli arresti domiciliari.

Il sistema di spaccio ideato era particolarmente ingegnoso. Da una porte, infatti, le indagini hanno dimostrato che l’attività veniva svolta in maniera capillare, quasi a “domicilio” da parte dei singoli aderenti alla consorteria criminale; dall’altro il compendio delle investigazioni ha acclarato che lo stupefacente veniva custodito sul tetto di un inaccessibile palazzo pericolante e veniva prelevato con una canna da pesca modificata, alla cui estremità veniva posto un pendente ricoperto di nastro adesivo. In tal modo era recuperabile esclusivamente dagli spacciatori, già a conoscenza sia dell’esatta posizione della droga che del metodo per ” pescarla “.

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Avvenuto ciò, gli arrestati utilizzavano un ” linguaggio criptato “, noto a coloro che effettuavano ‘ l’intermediazione ° della vendita. La merce veniva sovente definita ” maglioni in un attenta ed evoluta metodologia di comunicazioni via SMS, ovviamente volta ad eludere e complicare le attività di riscontro; il risultato però per gli spacciatori è stato un totale fallimento, in quanto gli operatori del Commissariato di P.S. ” Torre Annunziata hanno riscontrato ( sono parole contenute nella ordinanza del GIP ) ” elementi probatori formidabili, fondati su instancabile attività di osservazione e controllo’ che hanno prodotto una poderosa mole di elementi indiziari”. D’altra parte le richieste dei ” clienti ” erano veramente tante – centinaia di dosi di cocaina, eroina e canapa indiana sono cadute in sequestro durante il periodo di svolgimento delle investigazioni -, costringendo addirittura gli indagati a rinunziare temporaneamente all’approvvigionamento, per poi riprenderlo con sistematicità e scioltezza, ovvero con l’adozione di modalità operative ripetitive e reiterate, dimostrando senza ombra di dubbio almeno 30 episodi di spaccio tra i comuni di Torre Annunziata e Torre del Greco.

 

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