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sabato, Maggio 4, 2024
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Due ‘anime’ e una ferrea gerarchia, il pentito Rignante demolisce gli Abbinante

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Il suo clan lo voleva morto. Gli avevano addirittura già scavato la fossa. Condannato a morte per una relazione mal vista dai vertici degli Abbinante del Monterosa su cui si è abbattuta la scure della Procura di Napoli che ha decapitato i vertici del gruppo. Clan fatto a pezzi anche grazie alle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia che hanno svelato ai magistrati organigramma, affari e gestione del gruppo. Tra questi un posto di rilievo spetta appunto a Luigi Rignante che ha spiegato ai magistrati che nel suo ex clan convivevano due ‘anime’, due fronti contrapposti.

Lo spiega chiaramente in uno dei suoi primi verbali: “Nel 2018 il clan di fatto era diviso in due anime: Arcangelo ABBINANTE, Francesco ABBINANTE e Raffaele ABBINANTE, da un lato; dall’altro c’erano Antonio ESPOSITO, MORRIALE, DE LUCA, GELSOMINO E DIANA: questi ultimi erano “più esperti”, perché erano stati sempre nel quartiere, mentre i primi erano stati fuori. Paolo Ciprio era detenuto, è uscito se non sbaglio nel 2018, poco dopo di me.  In quel periodo DE FELICE Dario, visti i predetti disaccordi, si era allontanato, ritirandosi a vivere a Villaricca. Poi so che venne arrestato”.

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LA GESTIONE A DUE TESTE

Una gestione che secondo Rignante era nelle mani da un lato di Arcangelo Abbinante e di suo fratello Francesco e dall’altra di Antonio Esposito figlio di Giovanni ‘o muort, storico affiliato del Monterosa. Proprio Arcangelo Abbinante in una intercettazione spiega come era organizzato il clan e quale era la ‘gerarchia’ in una conversazione con l’affiliato Salvatore Iorio ‘Sciochino’: “Sciochino da quanto tempo stai in mezzo alla strada con la mia famiglia . . . dal 2006 . . . la famiglia Abbinante come funziona? Gennaro, Gennaro miofratello, Arcangelo il piccolino, io . no, Arcangelo, Gennaro, io, leva a mio padre di mezzo, Francuccio, siamo quattro cugini va bene, se esce Francuccio, se esce Francuccio no? e stiamo io Arcangelo il piccolino e Gennaro mio fratello, lo sai chi comanda? I l più grande . . . no per esempio, si deve decidere una cosa, io parlo, Arcangelo il piccolino parla, Gennaro parla, poi per esempio l’ultimo a decidere”.

LA LEADERSHIP ‘ANZIANA’

Come ricostruito dagli inquirenti la leadership spetta al componente più anziano della famiglia Abbinante che non sia detenuto. Un periodo di gestione del rione Monte Rosa è evocato da Abbinante Francesco in un’altra conversazione captata dagli inquirenti: ”Fino a quando mi sono visto io le cose.. Come siamo stati? Ho mai fatto mancare niente a qualcuno?”.

Abbinante Francesco, inoltre, confessa a Iorio Salvatore che in precedenza gestiva una piazza di spaccio di stupefacenti nel comune di Qualiano e che, in occasione di un colloquio, il padre Guido, lo invitò a tornare nel rione Monte Rosa: “Quando tenevo la piazza qua mi arrestarono tre volte, mio Padre mi mandò a chiamare a colloquio .. E mi disse ma che devi fare in mezzo Qualiano, vattene nel Rione, e io me ne andai nel Rione, etenevo ancora la piazza qua, mi stufai perché era un macello, conobbi a . inc. Enzo, e dissi te la vuoi guadagnare una cosa di soldi? lui disse certo, se mi dai la possibilità, e io dissi tieni la mia piazza, e la do a te”.

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