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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ucciso come un boss a San Pietro a Patierno, due ipotesi per l’agguato a Gallo

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Sono due le piste seguite dagli inquirenti per l’agguato costato la vita, la scorsa notte, a Benvenuto Gallo, nipote di Carmine Grimaldi ‘Bombolone’ e soprattutto cugino di secondo grado di Vincenzo Grimaldi, indicato come uno dei capi della ‘Nuova Vanella Grassi’ (leggi qui). Un omicidio con un movente ancora tutto da chiarire ma che, suggeriscono fonti investigative, sarebbe riconducibile al clima di tensione che da mesi si respira nell’area nord. Erano le 4 della scorsa notte quando i carabinieri sono accorsi in via Comunale della Luce per una segnalazione di sparatoria. Poco dopo all’ospedale Cardarelli arrivava già cadavere il 24enne colpito con un unico colpo alla nuca provocata da una calibro 9×21, la pistola comunemente usata per gli agguati. Un delitto fatto da professionisti, forse da qualcuno di cui Gallo si fidava.

Le due piste per l’omicidio Gallo

Per tale motivo la prima pista seguita dagli investigatori è quella dell’epurazione interna. ‘Voci di strada’ diffuse nel quartiere a poche ore dall’agguato parlano di un debito di droga non saldato. Già perchè Gallo, nonostante la giovane età, era da tempo inserito nel sistema criminale di San Pietro a Patierno. L’altra pista invece è quella che porta direttamente al centro storico di Secondigliano, al nucleo centrale della Vanella Grassi. Il gruppo si sarebbe infatti rafforzato negli ultimi tempi grazie ad alcune scarcerazioni: l’ipotesi è che qualche ras legato alla vecchia guardia possa aver colpito Gallo come monito contro Grimaldi resosi troppo autonomo negli ultimi tempi e più volte entrato in uno stato di tensione con gli altri componenti del triumvirato che fino al maxi blitz di qualche mese fa reggeva la Vanella Grassi (quello riconducibile alla fazione Spera-Petriccione e a quella Angrisano, leggi qui).I carabinieri in via Comunale della Luce hanno recuperato due bossoli di proiettili, entrambi calibro 9x 21 a dimostrazione che è stata utilizzata una sola pistola. Gallo, secondo una prima ricostruzione, avrebbe anche cercato di fuggire. C’è poi un altro elemento. Dal momento in cui è stato colpito al suo arrivo in ospedale sono trascorsi pochi minuti. Un particolare che accerterebbe che Gallo forse non era da solo al momento della sua morte. Le ultime ore saranno decisive per avere un quadro più chiaro della situazione.

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