Arriva la svolta dopo il ritrovamento del corpo di Antonio Esposito, trovato senza vita in uno stagno sulla fascia costiera di Giugliano. I Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, a carico di un 17enne del posto, gravemente indiziato dei reati di rapina aggravata, ricettazione ed omissione di soccorso.
In particolare l’indagato, in concorso con il 30enne Antonio Esposito, già sottoposto agli arresti domiciliari (difeso dall’avvocato Luigi Poziello), avrebbe perpetrato una rapina ad un distributore di carburanti a Giugliano in Campania, dandosi poi alla fuga nelle campagne circostanti attraverso un canale fluviale dove, verosimilmente per la fitta vegetazione e per il fondo fangoso, il maggiorenne era sprofondato e risultava disperso.
Le indagini, condotte repentinamente dai carabinieri attraverso un’intensa e serrata analisi dei sistemi di videosorveglianza, rilievi tecnici e l’ascolto di numerosi testimoni, hanno permesso di individuare immediatamente il presunto autore della rapina, che è stato sottoposto a fermo e condotto presso il CPA – Colli Aminei, in attesa di convalida.
Il corpo senza vita del complice maggiorenne è stato infine rinvenuto, a seguito di incessanti attività di ricerca, in un tratto del canale dove la vegetazione era particolarmente intensa ed il fondale insidioso, anche attraverso l’ausilio del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco e di unità cinofile.
Il cadavere di Antonio Esposito è stato riconosciuto grazie ai tatuaggi che erano visibili sul corpo, nonostante fosse in stato di decomposizione dovuto al tempo trascorso in acqua. Sulla salma è stata disposta l’autopsia che servirà ad accertare con esattezza tempi e modalità che hanno portato al decesso.