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domenica, Maggio 5, 2024
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Giulia Cecchettin, l’audio inviato alle amiche “Vorrei sparire dalla sua vita, ma non so come”

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Nell’eco delle sue parole struggenti, la vita di Giulia Cecchettin si dissolve in un tragico susseguirsi di eventi che mette in luce la crudeltà delle dinamiche relazionali e la terribile realtà del femminicidio. Poco tempo prima della sua morte, Giulia aveva condiviso con le amiche il peso dei suoi tormenti, cercando di sfuggire da una relazione fatta di difficoltà e possesso, temendo che il suo ex fidanzato, Filippo, potesse farsi del male.

Le sue parole, impresse in un audio carico di emozioni, anticipano la tragedia.

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“Mi viene a dire che l’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui io gli scrivo. Io vorrei non vederlo più, comincio a non sopportarlo più. Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo. Mi sento in colpa, ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo“, diceva. “Non credo che lo farebbe perché mi sembra che mi dica queste cose più per costringermi a stargli sempre appiccicata però il rischio, soprattutto nella mia testa  c’è, e il fatto che potrebbe essere colpa mia mi uccide come cosa. Non so veramente come comportarmi“, raccontava Giulia Cecchettin con voce tremante.

La tragica svolta della vicenda, con la scoperta del cadavere di Giulia nei pressi del lago di Barcis e l’arresto di Filippo in Germania, ha reso quelle parole ancor più angoscianti. Filippo è ora indagato per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona.

Allarme femminicidio, le parole di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin

Il femminicidio, come oscura costante nella nostra società, si erge come un dramma avvolto nell’ombra, un’implacabile rappresentazione dell’ingiustizia che miete vittime rubando loro l’esistenza.

Ennesima vita spezzata quella di Giulia Cecchettin, alla quale in un attimo è stato strappato il futuro, e insieme a lei i suoi diritti, le sue ambizioni, e i suoi sogni, tra cui il traguardo della laurea, che dopo tanti sacrifici, aveva quasi raggiunto.

Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto“, afferma tra sofferenza, rabbia e dolore la sorella di Giulia.

Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno“, ha poi dichiarato.

Questo dramma, permeato di dolore e rabbia, ci costringe a confrontarci con una realtà che continua a insinuarsi nelle pieghe del quotidiano. È un tragico capitolo nel quale il bisogno potere e controllo si svela attraverso la violenza, sottraendo alle donne il diritto più basilare: quello di esistere senza paura.

Filipo Turetta, il trasferimento in Italia

Nel frattempo, prosegue il percorso verso la giustizia. Il giovane Filippo Turetta, dopo essere stato arrestato in Germania, verrà consegnato alle autorità italiane sabato 25 novembre. La notizia è stata confermata dal suo avvocato, Giovanni Caruso, il quale ha dichiarato che un aereo dell’Aeronautica militare partirà alle ore 8.00 da Roma per raggiungere Francoforte. L’aereo atterrerà alle 10.00 a Francoforte, dove avverrà il prelievo di Turetta. Il decollo dallo scalo tedesco è programmato per le 10.45, con Venezia come destinazione finale.

 

 

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