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Scarcerato Giuseppe Sasso, esponente del clan Barbato di Afragola. Questo l’esito dell’udienza tenutasi stamattina dinanzi al Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale dei Minori di Napoli a carico di ‘o nennil, come viene chiamato il giovane imputato accusato di
associazione per delinquere di stampo mafioso e per i delitti di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Nel corso dell’udienza preliminare l’avv. Dario Carmine Procentese, difensore di fiducia di Sasso, ha sollevato una questione preliminare concernente il mancato deposito dei file audio contenenti le intercettazioni ambientali che riguardavano l’imputato. E’ stato chiesto ed ha ottenuto la declaratoria dal parte del giudice della nullità derivata della richiesta di rinvio a giudizio e la nullità dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il giudice, come previsto dal codice di rito, ha disposto la restituzione degli atti al Pubblico Ministero, per tanto tutto il processo a carico dell’imputato dovrà farsi da capo.
Secondo la D.D.A partenopea Sasso Giuseppe (all’epoca dei fatti minorenni) aveva il compito di piazzare gli ordigni esplosivi presso le ditte che rifiutavano di pagare l’estorsione. Gli inquirenti, attraverso l’ascolto delle intercettazioni telefoniche e le immagini di video sorveglianza delle aziende colpite, erano riusciti ad accertare almeno tre episodi commessi insieme ad altri soggetti giudicati dal Tribunale di Napoli e condannati con pene fino ai vent’anni, nella notte tra il 14 e 15 maggio del 2014.
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