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Gli easter egg che forse ti sei perso: guida per veri gamer

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Nel vasto universo dei videogiochi, alcuni “segreti” sono così ben nascosti che persino i fan più devoti possono ignorarli per anni: questo fenomeno risponde al nome di “easter egg”. Al di là dei classici riferimenti ormai diventati virali, infatti, ci sono alcuni dettagli che si celano in angoli oscuri, accessibili solo a chi ha l’intuizione di andare oltre l’apparenza.

Il termine “easter egg” deriva dalla tradizione della “caccia alle uova di Pasqua”. Così come, nel folclore anglosassone, le uova vengono nascoste in una vera e propria caccia al tesoro, allo stesso modo chicche e riferimenti vanno scoperti nei videogiochi con la giusta dose di pazienza e spirito di esplorazione. Secondo i dati evidenziati da ExpressVPN molti di questi enigmi digitali, dimenticati dal grande pubblico, sono ancora lì, pronti ad essere trovati. Andiamo allora a stilare una sorta di “guida per gamer” con tutti gli easter egg più curiosi.

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Gli easter egg dimenticati: la guida per veri gamer

Alcuni degli easter egg più sorprendenti sono rimasti invisibili per anni e sono ancora avvolti nel mistero nei videogiochi più celebri. In “The Elder Scrolls V: Skyrim”, un cult per ricchezza di contenuti e sottotrame, si può trovare una caverna dove uno scheletro è seduto accanto a una bottiglia e un cappello da mago. L’ambientazione ricorda chiaramente una scena di Star Wars, con tanto di riferimento implicito a Yoda. Nel menu principale di Call of Duty: Black Ops, accedendo ad un terminale nascosto, si può digitare “ZORK” e giocare a un’avventura testuale degli anni Ottanta, in quello che è un piccolo ponte segreto tra generazioni.

Nel remake di Halo 2 è presente una stanza visibile solo con una combinazione di comandi e l’aiuto della modalità cooperativa: al suo interno giace un messaggio di ringraziamento da parte degli sviluppatori. Si tratta di un piccolo atto d’amore verso una community che ha accompagnato il gioco per decenni. Ma i riferimenti segreti non finiscono certo qui: pensiamo, ad esempio, ai misteri irrisolti di GTA V come l’enigma del Monte Chiliad, che ancora oggi fa nascere nuove ipotesi o ai dettagli nei dungeon di Dark Souls, dove un oggetto apparentemente inutile può rimandare a storie sepolte nel gioco. Il bello degli easter egg dimenticati è proprio questo. Non urlano, ma sussurrano la loro presenza: chi sa ascoltare li troverà.

Identikit degli easter egg: i tratti comuni

I contenuti nascosti sfuggiti ai più hanno spesso alcune caratteristiche affini. In primis appaiono solo in condizioni specifiche: dopo aver completato una sequenza particolare di azioni, oppure in un certo orario del mondo reale. Ciò li rende profondamente contestuali. La maggior parte delle volte, inoltre, non presentano segnali visibili e tangibili. La difficoltà nel rintracciare alcuni easter egg risiede nel fatto che spesso si attivano con combinazioni improbabili di comandi, o sono camuffati tra elementi del paesaggio: per questo, identificarli richiede una certa dose di intuito e creatività.

Queste chicche occulte offrono contenuti criptici che spesso non spiegano proprio nulla: lasciano che sia il giocatore a interpretarne il significato, generando pagine e pagine di teorie e discussioni nelle community online. In fondo, ogni videogiocatore che si immerge in un mondo virtuale sa che, dietro l’obiettivo principale, si nasconde un altro livello: quello del segreto, dell’omaggio, dell’inatteso. Lasciare spazio all’interpretazione del giocatore, dunque, è del tutto coerente con la natura stessa di questi dettagli nascosti.

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