“Una decisione da prendere insieme e su cui confrontarsi” ma che al momento trova ancora troppe divisioni. Nel giorno in cui l’Italia supera la soglia del 50% dei vaccinati over 12 con entrambe le dosi, l’obbligo del vaccino anti-Covid, in particolare per il personale scolastico, torna a dividere le forze politiche nel Governo: il Pd ne chiede l’applicazione per i prof ma dalla Lega arriva un secco ‘no’.
E, almeno per il momento, la linea di Palazzo Chigi è quella della prudenza.
Ad alimentare un dibattito già in fermento sono le parole del ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che – parlando in generale del rientro a scuola in sicurezza – spiega: “Ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”. L’ipotesi per ora resta comunque nel cassetto, ma molti – dal Partito Democratico ad alcuni governatori, come Stefano Bonaccini – sperano sia tirata fuori il prima possibile per contrastare il rischio di nuove chiusure, a partire dalla scuola.
Le novità principali riguardano la scuola e l’università, con l’obbligo della certificazione che varrà anche per gli studenti universitari, un’ipotesi che non era emersa nei giorni scorsi. Prof e personale non docente dovranno avere ed esibire la certificazione e se non lo faranno scatteranno le sanzioni: il mancato rispetto delle disposizioni, dice la bozza del decreto, «è considerata assenza ingiustificata» e dopo 5 giorni il rapporto di lavoro «è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento».
I controlli spetteranno ai dirigenti scolastici. Sempre per quanto riguarda la scuola, il decreto raccomanda il rispetto del distanziamento di un metro, «salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici lo consentano» e ribadisce l’obbligo di mascherina per tutti gli studenti, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e per chi ha patologie incompatibili con l’utilizzo.
Il governo non esclude però che si possa stare in classe senza mascherina: per le classi di studenti «che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione», i protocolli possono prevedere delle deroghe all’obbligo. Il decreto è invece molto restrittivo sulla possibilità di derogare alla presenza in classe degli studenti. I governatori potranno disporre la Dad solo per «specifiche aree del territorio o per singoli istituti…esclusivamente in zona rossa o arancione» e «in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica».